Il Consiglio dei Ministri del 27 novembre 2023 ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia.

La misura vale 27,4 miliardi di investimenti e introduce misure volte ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile e prevede il rilascio di nuovi titoli abilitativi per la coltivazione di idrocarburi a un prezzo che rifletta il costo di produzione più il congruo tasso di remunerazione.

Il testo opera una riforma delle agevolazioni a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica, in modo da adeguare la disciplina nazionale a quella europea in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia. Il decreto attua infatti una semplificazione amministrativa di alcune procedure in materia energetica, al fine di rimuovere gli ostacoli amministrativi e procedurali che possono condizionare negativamente le attività economiche.

In materia di impianti eolici galleggianti in mare, per favorire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, si prevede l’individuazione di aree demaniali marittime, in due porti del Mezzogiorno soggetti alla gestione di un’Autorità di sistema portuale, da destinare alla realizzazione di infrastrutture idonee allo sviluppo degli investimenti del settore della cantieristica navale per la produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti.

Vengono inoltre introdotte disposizioni finalizzate alla realizzazione di nuovi sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente o all’ammodernamento di quelli esistenti, con il riconoscimento di agevolazioni a 15 progetti che, seppur rientranti tra quelli ammissibili e finanziabili, non sono stati finanziati a valere sulle risorse del PNRR.

Con il decreto-legge Energia vengono definiti anche alcuni aspetti per il rilascio di licenze e autorizzazioni allo stoccaggio di Co2 nei siti ritenuti idonei dalla legge, cioè quelli di estrazione di idrocarburi esauriti. In questi siti, il Dl prevede la possibilità di rilasciare licenze di esplorazione, autorizzazione a svolgere programmi sperimentali, autorizzazioni allo stoccaggio geologico di Co2 secondo procedure concorrenziali. Il Mase prevede di realizzare uno studio sulla valorizzazione della filiera della cattura e stoccaggio di carbonio (Carbon Capture and Storage, Ccs), in vista di una successiva revisione normativa del settore.

Il provvedimento, tuttavia, non contiene misure per la proroga del mercato tutelato di luce e gas perché sul tema è ancora aperto il confronto l’Unione europea.

“Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili”, ha affermato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. Secondo il Ministro è importante sostenere “quei settori produttivi impegnati nel percorso di decarbonizzazione, fornendo importanti risposte per migliaia di imprese a forte consumo di energia elettrica e gas”.  “Rafforziamo inoltre – prosegue Pichetto – la sfida sul geotermoelettrico e sul bioetanolo, come anche sull’eolico galleggiante, tutte filiere innovative necessarie per il futuro. Approviamo inoltre una norma per considerare di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse: una norma importante per impianti come Porto Empedocle e Gioia Tauro. Tra le nuove norme, conclude il Ministro, c’è anche la possibilità che gli enti territoriali non inclusi nella Carta Nazionale delle Aree Idonee possano candidarsi a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: un passo necessario per accelerare i tempi di individuazione di un’area di cui il Paese ha forte bisogno”.

Nuovo Dl Energia, via livera dal CdM
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