L’occupazione continua a crescere in Italia anche a settembre, di 42 mila unità rispetto al mese precedente e di 512 mila rispetto all’anno precedente. L’aumento su base mensile si accompagna a una riduzione degli inattivi e a un aumento dei disoccupati, che cercano attivamente lavoro, (+35 mila). Nell’insieme del terzo trimestre l’occupazione cresce di 80 mila occupati (+0,3%), mentre calano disoccupati (-36mila, -1,9%) e inattivi (-63mila unità, -0,5%). Questi alcuni dati emersi dalle statistiche flash dell’Istat.
Anche su base annua, il trend è confermato: il numero degli occupati si attesta a 23 milioni 656mila e registra, rispetto a settembre 2022, un aumento di 443 mila dipendenti permanenti e di 115 mila autonomi; il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 47 mila unità.
L’istituto di statistica rileva anche un calo importante del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -92mila unità) che si registra tra uomini e donne e per tutte le classi d’età. Il tasso di inattività scende così al 33,2% (-0,2 punti). Il calo è molto sensibile anche su base annua: gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono diminuiti del 3,6% (pari a -459mila).
In particolare, l’aumento dell’occupazione su base mensile (+0,2%) è la sintesi della crescita osservata tra gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi, gli under35 e tra chi ha almeno 50 anni, da un lato, e del calo registrato tra le donne, i dipendenti a termine e tra i 35-49enni, dall’altro. Nel dettaglio, il tasso di occupazione sale al 61,7% (+0,1 punti).
Confrontando invece il terzo trimestre 2023 con il secondo, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,3%, per un totale di 80mila occupati.
Su base annua, il numero di occupati, a settembre 2023, supera quello di settembre 2022 del 2,2% (+512mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,4 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,6 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.
Quindi nell’arco dei dodici mesi l’occupazione cresce per indipendenti permanenti (+2,9%) e gli autonomi (+2,3%) e diminuisce per i dipendenti a termine (-1,6%).