Il primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva, tenutosi il 28 agosto, ha visto diversi temi al centro del dibattito, con la Premier Giorgia Meloni decisa a puntare il dito “contro gli sprechi per favorire la crescita”.
La prima scadenza su cui il governo deve mettersi al lavoro è il 27 settembre. Entro quella data l’esecutivo dovrà presentare alle Camere la Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza.
Sarà il Ministro del MEF Giancarlo Giorgetti a doversi occupare del quadro complessivo della manovra economica, ma la premier ha voluto fissare qualche paletto tra cui “supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese”.
Se lo scorso anno, buona parte della manovra economica è servita per far fronte alla crisi energetica, quest’anno l’obiettivo del governo è confermare il taglio del cuneo fiscale ed incrementare i fondi per le politiche demografiche e la natalità quali ad esempio l’ipotesi di aumentare l’importo dell’assegno unico.
Per poter approvare tutte queste misure, il governo deve prima sincerarsi di avere a disposizione abbastanza risorse evitando sprechi e inefficienze che devono essere tagliati. E a proposito di sprechi, nel corso del cdm la premier è tornata ad attaccare il Superbonus 110 affermando che, stando ai documenti dell’Agenzia dell’Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità a causa di norme scritte malissimo, che hanno consentito “la più grande truffa ai danni dello Stato”.
Via libera dal Consiglio dei ministri a due provvedimenti su Tim, con un decreto-legge a copertura delle risorse e un Dpcm che autorizza il ministero dell’Economia a entrare nella Necto, la società di rete fissa, con una quota di minoranza accanto al fondo americano Kkr. Il Dpcm rende così operativo il memorandum d’intesa del 10 agosto sottoscritto tra Mef e Kkr per presentare un’offerte vincolante al Consiglio di amministrazione di Tim e rilevare quindi il 20% della Necto.
Come ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la partecipazione del governo nella società di Tim è finalizzata ad assicurare la capacità di incidere in termini di strategia di sicurezza sulla rete Tlc, decisiva per il futuro del paese. Una decisione difesa da Giorgia Meloni, che ha ribadito la volontà del governo di assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro.
Nel corso del CdM è stato anche definito uno schema di decreto legislativo riguardante il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità nonché l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo. Il provvedimento è il risultato del lavoro congiunto svolto dal Ministro Sangiuliano e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. La copertura finanziaria prevista è di 100 milioni di euro per il 2023, 46 milioni per il 2024, 48 milioni per il 2025 e 40 milioni a decorrere dal 2026. Il numero dei beneficiari del provvedimento sarà di circa 21mila lavoratori discontinui dello spettacolo cui andranno in media, a decorrere dall’anno 2023, circa 1.500 euro. L’indennità sarà erogata in un’unica soluzione previa domanda presentata dal lavoratore all’INPS ogni anno, con riferimento ai requisiti maturati dal richiedente nell’anno precedente.
È stata affrontata inoltre la questione dei grandi carnivori, su proposta del Ministro delle Infrastrutture Salvini che nei giorni scorsi ha incontrato decine di amministratori locali in Trentino. Il ministro suggerito al governo di lasciare alle province di Trento e Bolzano la possibilità di intervenire per gestire il fenomeno e garantire una convivenza sostenibile e di buonsenso.
Il cdm ha anche deliberato lo stato di emergenza per 12 mesi a causa degli eventi meteorologici che negli ultimi mesi si sono abbattuti su diverse zone d’Italia. In particolare, il governo ha stanziato 9,43 milioni per la Lombardia, 8,33 per il Veneto e 7,75 per il Friuli-Venezia Giulia. Dichiarato lo stato di emergenza anche per i territori delle province di Teramo, Pescara e Chieti, in Abruzzo (4,21 milioni), di Cuneo, in Piemonte (650mila euro) e per le province emiliane colpite dalle alluvioni (4,5 milioni).
Infine, è stata affrontata anche l’emergenza migranti. In merito all’elevato numero di sbarchi delle scorse settimane la premier Meloni ha confermato che la linea adottata fin qui dal governo non cambierà.