Il MIMIT ha destinato 108 milioni di euro alle start up innovative ad alto contenuto tecnologico, tramite Smart & Start, bando nazionale che concede finanziamenti agevolati con particolare attenzione alle donne imprenditrici, per progetti d’impresa dal valore compreso tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro.
Il programma Smart & Start Italia è stato introdotto con il Decreto del 24 settembre 2014 ed è gestito da Invitalia. Ogni anno l’incentivo viene rinnovato e rifinanziato e registra modifiche e integrazioni.
Con Smart & Start 2023 possono chiedere un finanziamento:
- start up innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi;
- team di persone fisiche che vogliono costituire una start up innovativa in Italia, anche se residenti all’estero, o cittadini stranieri in possesso dello “start up Visa”;
- imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano.
Possono essere finanziati dall’incentivo:
- immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;
- immobilizzazioni immateriali necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, quali brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
- servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa.;
- personale dipendente e collaboratori a qualsiasi titolo, nella misura in cui sono impiegati funzionalmente nella realizzazione del piano d’impresa.
Nei limiti del 20% di tali spese è altresì, ammissibile a contribuzione un importo a copertura delle esigenze di capitale circolante connesse al sostenimento di spese per:
- materie prime;
- servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, compresi quelli di hosting e di housing;
- godimento di beni di terzi.
I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.
Il progetto imprenditoriale finanziabile con il bando Smart e Start 2023 deve possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:
- essere orientato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things;
- avere un significativo contenuto tecnologico e innovativo;
- essere finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica e privata.
Le start up richiedenti possono beneficiare delle seguenti agevolazioni:
- finanziamento agevolato, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili;
- servizi di tutoraggio;
- conversione di una quota del finanziamento agevolato ottenuto in contributo a fondo perduto.
L’incentivo Smart e Start 2023 è a sportello e le domande sono esaminate entro 60 giorni, in base all’ordine di arrivo. La procedura per richiedere le agevolazioni è completamente informatizzata, grazie al supporto di Invitalia.
Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC):
- per le società già costituite, la domanda deve essere presentata dal rappresentante legale della società che la deve firmare digitalmente;
- nel caso di società non costituite, la domanda deve essere presentata dalla persona fisica referente del progetto che la deve firmare digitalmente. Il referente del progetto deve essere uno dei futuri soci della società.
Al termine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico.
L’accesso alle agevolazioni, infine, è subordinato alla stipula di un contratto di finanziamento tra Invitalia e l’impresa beneficiaria. L’erogazione delle agevolazioni per stato di avanzamento può avvenire sulla base di fatture quietanzate e non quietanzate. In caso di fatture non quietanzate (nei limiti, comunque, del 30% delle spese ammesse alle agevolazioni) il pagamento delle stesse dovrà essere dimostrato al successivo stato avanzamento lavori.