Fumata bianca sul price cap del gas al Consiglio Ue Energia. I ministri dei 27 hanno trovato l’accordo politico sul meccanismo di correzione del mercato del gas. Lo ha annunciato il portavoce della presidenza ceca del Consiglio Ue. Il prezzo sul quale si è trovato l’accordo che entrerà in vigore il 15 febbraio è di 180 euro al megawattora.

Il meccanismo prevede lo sforamento della soglia per tre giorni consecutivi, incluso il superamento di uno spread di 35 euro dei prezzi del gas naturale nell’Ue rispetto a un paniere di altri indicatori internazionali sul Gnl.

La commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson, in conferenza stampa ha sottolineato come “con questo meccanismo in atto l’Europa sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per il nuovo round di riempimento degli stock, che sarà più impegnativo di quest’anno”.

Anche la Germania, dopo lunghe trattative, ha dato la sua approvazione. Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti. L’adozione formale sarà raggiunta nei prossimi giorni, con una procedura scritta, probabilmente a livello di ambasciatori Ue.

Inoltre, uno dei punti concordati dai ministri dell’Energia Ue prevede che “la Commissione europea può, se appropriato, proporre anche modifiche” al regolamento sul price cap sul gas “per includere i derivati negoziati sui mercati non regolamentati (over-the-counter, Otc), oppure per rivedere gli elementi presi in considerazione per il prezzo di riferimento” del gas.

Soddisfatto il Ministro Pichetto Fratin che in un Twit ha commentato “È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”.

Allo stesso modo Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’Attuazione del programma di governo, ha definito l’intesa raggiunta sul price cap, “un importante segnale di responsabilità da parte dell’Unione Europea”. Secondo il sottosegretario, “con l’intesa sul price cap a 180 euro a megawattora registriamo un cambio di passo significativo in favore di famiglie ed imprese per fronteggiare il caro energia. Usciamo così da una lunga fase di inerzia che rischiava di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee”.

Anche Jozef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, presidente di turno dell’Ue, ritiene “il Price cap equilibrato e le forniture al sicuro”, sottolineando inoltre come “una volta ancora abbiamo dimostrato che l’Ue è capace di arrivare ad un’intesa. Il negoziato non è stato facile, ma credo che siamo arrivati ad un compromesso equilibrato” tra un prezzo troppo elevato per cittadini ed imprese e “le salvaguardie necessarie” per le forniture.

Scontata infine la reazione di Mosca che tramite il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov definisce il price cap “una inaccettabile distorsione del mercato” e minaccia reazioni.

Trovato l’accordo sul price cap europeo: 180 euro/mwh dal 15 febbraio
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