“Consorzi per l’internazionalizzazione” è l’incentivo del Ministero degli Esteri che, con un contributo a fondo perduto, favorisce l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese (PMI).
Il contributo è rivolto ai soggetti costituiti nella forma di consorzio, ai sensi degli articoli 2602 e 2612 e seguenti del Codice civile, o costituiti in forma di società consortile o cooperativa, aventi per oggetto, ai sensi della legge n. 134/2012, la diffusione internazionale dei prodotti e dei servizi delle piccole e medie imprese, nonché il supporto alla loro presenza sui mercati esteri anche attraverso la collaborazione e il partenariato con imprese estere.
La dotazione finanziaria per i consorzi è di 1.507.044 euro, di cui 569.270 euro come risorse ad hoc per sostenere l’internazionalizzazione dei consorzi mono regionali della Sicilia.
Sono finanziabili i progetti che puntano alla diffusione internazionale dei prodotti delle PMI aderenti al consorzio.
In particolare, sono ammissibili i progetti:
- rivolti ai mercati target secondo quanto previsto dalla Cabina di regia per l’Italia Internazionale;
- di importo complessivo non inferiore a 80.000 euro e non superiore a 300.000 euro;
- avviati dopo il 1° gennaio 2019;
- conclusi entro la data di richiesta del contributo.
Il contributo, concesso in regime de minimis, è pari al 50% delle spese ammissibili sostenute e non può superare 150.000 euro. È erogato in un’unica soluzione, sulla base della rendicontazione delle spese inviata in fase di presentazione della domanda.
La domanda deve essere inviata all’indirizzo PEC consorzi2022@postacert.invitalia.it entro il 9 settembre 2022. Ciascun consorzio può presentare una sola richiesta.
Alla domanda devono essere allegati:
- atto costitutivo e statuto del consorzio;
- bilanci degli ultimi tre esercizi precedenti alla data di presentazione della domanda e relativi verbali di approvazione;
- relazione dettagliata sulle attività realizzate e sulle spese sostenute dal consorzio (Relazione finale attività realizzate);
- titoli di spesa: fatta eccezione per i fornitori esteri, le fatture possono essere esclusivamente fatture elettroniche;
- ordinativi di pagamento;
- estratto del conto corrente dal quale sia possibile riscontrare l’evidenza dei pagamenti effettuati;
- dichiarazione sostitutiva di atto notorio in materia di prevenzione del riciclaggio, predisposta sulla base dell’apposito modulo;
- visura camerale da cui risulti che il fondo consortile o il capitale sociale sia interamente sottoscritto e versato.