Secondo il Rapporto Ismea sulla gestione del rischio, l’ammontare delle polizze agevolate si è attestato al 20% della Produzione Lorda Vendibile agricola nel 2021, toccando un nuovo massimo, con 8,9 miliardi di euro di valori assicurati per l’insieme delle polizze su vegetali, animali e sulle strutture aziendali.
Un aumento del +5% rispetto al 2020 con il Mezzogiorno che sale in cinque anni dal 7% al 12,2%. Con la nuova Pac l’Italia lancia il Fondo Nazionale Catastrofale a protezione di tutte le aziende contro i rischi gelo, siccità e alluvione.
Come rivela la stessa Ismea nell’edizione 2022 del consueto “Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura”, “il mercato delle polizze agricole agevolate conferma, nel 2021, una buona vitalità di sistema, affrontando efficacemente le restrizioni e le difficoltà logistiche e operative che hanno caratterizzato l’intera annata trascorsa per il protrarsi dell’emergenza sanitaria”.
Nel segmento delle colture vegetali, che con 6,5 miliardi di euro (+4,4%) concentra quasi tre quarti del portafoglio assicurativo, Ismea osserva un ulteriore rafforzamento della partecipazione del Mezzogiorno nel 2021, ripartizione territoriale che perviene a 791,4 milioni di euro di valore assicurato (+10,1% sul 2020) a conferma dell’avviato graduale superamento del divario territoriale che caratterizza il mercato delle polizze agricole contro i rischi atmosferici, storicamente sbilanciato sulle regioni settentrionali, che ancora oggi sono attestate ad oltre 5.203 milioni di euro di valore assicurato e sono in crescita del 5% sul 2020.
Per regioni che incrementano i valori assicurati tra 2020 e 2021 come la Puglia (+20,2%), la Basilicata (+14,1%) il Molise (+18,7%) e la Calabria (+9,9%), ce ne sono altre che arretrano vistosamente, come Sicilia (-1,3%), Sardegna (-5,1%) e Campania (-6,0%), continuando a pesare davvero molto poco in relazione al valore assicurato nazionale e anche in termini di ettari assicurati rispetto alla Sau regionale.
In relazione ai costi assicurativi, i premi hanno raggiunto nel 2021 un picco di 610,8 milioni di euro, corrispondenti a una tariffa media nazionale che per il secondo anno consecutivo si è mantenuta sopra la soglia del 9%, con un aumento del 4,4% nominale rispetto al 2020 e un più 2,5% in termini reali (al netto dell’inflazione).
Al termine della programmazione 2014-2022 si registrano, tuttavia, ancora degli importanti margini di miglioramento soprattutto in termini di estensione delle coperture contro i rischi catastrofali, sui quali il sistema sembra al contrario mostrare un graduale disimpegno che, secondo Ismea, “potrebbe mettere a repentaglio nel medio-lungo termine la resilienza delle aziende agricole a fronte di eventi estremi sempre più intensi”.
Il 2021 è stato anche l’anno del consolidamento dei fondi di mutualizzazione, con il riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole di cinque fondi fitopatie e climatici e di altrettanti fondi Ist (strumento di stabilizzazione del reddito) nei settori latte, mele e ortofrutta (è in corso l’iter istruttorio per tre nuovi fondi Ist latte, riso e barbabietola da zucchero).
I fondi di mutualizzazione possono essere utilizzati in alternativa o come garanzia complementare alle polizze agevolate, sono gestiti direttamente dagli agricoltori in forma associata e quando riconosciuti dal Mipaaf hanno goduto – con la programmazione 2014-2022 – del contributo del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale erogato con la Sottomisura 17.2.
Nel Piano Strategico Pluriennale 2023-2027, infine, l’Italia ha previsto anche l’istituzione di un Fondo di Mutualizzazione Nazionale Catastrofale contro le perdite da gelo e brina, siccità e alluvione, destinato all’intera platea delle aziende agricole italiane, quale strumento complementare e in sinergia con le compagnie assicurative per il rafforzamento e il riequilibrio settoriale e territoriale nella distribuzione delle polizze agevolate.