ISMEA mette a disposizione di giovani e donne aspiranti imprenditori agricoli, la possibilità di presentare un progetto di investimento per ottenere incentivi sotto forma di un mutuo a tasso zero e/o contributi a fondo perduto.
Le agevolazioni di base per la giovane imprenditoria agricola sono quelle previste dall’articolo 43-quater del Decreto Semplificazioni (DL 20/2020) e potenziate dalla Legge di Bilancio 2022.
Il Decreto Sostegni bis, in particolare, ha esteso la misura “Più Impresa” anche all’imprenditoria femminile. La misura è quindi dedicata ai giovani e alle donne di ogni età che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno 2 anni e intendono migliorare la competitività della loro impresa senza limiti di età.
Dedicata esclusivamente all’imprenditoria femminile è invece la misura “Donne in campo“, per la realizzazione di progetti di sviluppo o consolidamento nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
La Legge di Bilancio 2022, inoltre, ha trasferito le risorse rimanenti dal fondo dedicato a “Donne in Campo” a quello dedicato a “Più Impresa” e stanziato ulteriori 5 milioni di euro per tale misura, disponendo anche una semplificazione per l’accesso a Più Impresa, eliminando tra i requisiti, nel caso di soggetti organizzati in forma societaria, quello della maggioranza numerica mantenendo solo quello della maggioranza, per oltre la metà, delle quote di partecipazione di donne o giovani.
Gli incentivi mirano al ricambio generazionale in agricoltura e all’ampliamento di aziende agricole esistenti. ISMEA finanzia infatti la realizzazione di progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo.
Il bando si rivolge a micro, piccole e medie imprese (MPMI) agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti ed alle donne di ogni età (grazie all’estensione prevista dal Sostegni bis). L’investimento può arrivare a 1,5 milioni di euro e la durata del finanziamento può andare da 5 a 15 anni.
Si possono richiedere le agevolazioni per:
- Subentro: imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana;
- Ampliamento: imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.
Le spese ammissibili riguardano:
- studio di fattibilità nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare. La somma delle spese relative allo studio di fattibilità e ai servizi di progettazione sono deve in ogni caso rientrare nel limite del 12% dell’investimento da realizzare;
- opere agronomiche ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria. La somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, non deve superare il 40% dell’investimento da realizzare;
- acquisto di terreni per la produzione agricola primaria, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento da realizzare.
È essenziale, inoltre, che la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.
Ne dettaglio, l’incentivo “Più Impresa 2022”, rivolto a imprese condotte da giovani e donne di qualsiasi età, consente di accedere alle seguenti agevolazioni:
- contributo fino al 35% del valore del progetto;
- mutuo a tasso zero fino al 60% del valore del progetto;
- intervento di ISMEA fino a 1,5 milioni di euro per singolo progetto.
La misura “Donne in Campo 2022”, invece, consiste in mutui a tasso zero per interventi fino a 300mila euro pari al 95% del valore dell’investimento ma senza contributo a fondo perduto.