Il decreto PNRR, volto ad accelerarne l’attuazione, è stato approvato dal Consiglio dei ministri del 27 ottobre e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 6 novembre. Concluso l’esame delle commissioni competenti a Montecitorio, il 20 dicembre il Governo ha posto la questione di fiducia sul decreto, su cui l’Aula è chiamata ad esprimersi il 21 dicembre.
Nel decreto confluiscono una serie di misure per centrare gli obiettivi del Recovery Plan da raggiungere entro fine anno, così da mettere in sicurezza i fondi che l’Italia attende da Bruxelles.
Il testo racchiude misure che riguardano diversi settori, dal turismo agli investimenti infrastrutturali, dalla rigenerazione urbana alle zone economiche speciali (Zes), dalle borse di studio per l’accesso all’università alle scuole innovative.
I primi articoli sono dedicati al turismo, con misure ad hoc per rimediare agli effetti della pandemia quali:
- un superbonus dell’80% per interventi di riqualificazione delle strutture;
- contributi a fondo perduto fino a 40mila euro per migliorare la ricettività delle imprese turistiche;
- l’istituzione di una sezione speciale per il turismo nel Fondo centrale di garanzia per le PMI;
- benefici fiscali ad hoc per la digitalizzazione di agenzie e tour operator.
In particolare il tax credit e il contributo sono rivolti alle imprese del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale per interventi in materia edilizia e digitalizzazione, mentre per le spese non coperte dagli incentivi è possibile fruire di un finanziamento a tasso agevolato.
Inoltre, tramite il Fondo per gli investimenti nel settore turistico, sono previsti contributi diretti alla spesa per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale nel turismo.
Il decreto interviene anche a sostegno della ristorazione con la nascita di un Fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2021, per sostenerne la ripresa e la continuità.
Risorse sono destinate anche al digitale e in particolare al miglioramento delle competenze cui è dedicato il Fondo per la Repubblica digitale, che nasce con una dotazione di circa 500 milioni fino al 2026 per sostenere progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale con l’obiettivo di aumentare le competenze tecnologiche della popolazione.
Il decreto PNRR prova pure a sbloccare lo stallo in cui versano le Zone economiche speciali prevedendo la creazione di uno sportello unico digitale per la presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES e semplificazioni procedurali.
La volontà di semplificare tocca anche il mondo dell’università sia in merito alle borse per cui si snellisce l’iter selettivo, che alla costruzione di alloggi per studenti.
Fronte scuola, è prevista l’indizione di un concorso da parte del Ministero dell’istruzione per la progettazione e costruzione di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale.
Semplificazione procedurali riguarderanno anche gli investimenti ferroviari per i quali si vuole tentare di ridurre i tempi di realizzazione.
Nella misura un certo peso lo riveste anche il tema ambientale, tra le priorità del PNRR. Oltre a una serie di azioni per le risorse idriche, il decreto Recovery prevede l’adozione di un Piano d’azione per la riqualificazione dei siti orfani al fine di ridurre l’occupazione del terreno e migliorare il risanamento urbano.
Infine, in merito al rincaro dell’energia, si prevede una disciplina di accompagnamento all’apertura del mercato per i clienti domestici con riferimento alla fornitura di energia elettrica, prevedendo l’estensione del servizio di maggior tutela qualora non si riuscisse a disciplinare tempestivamente l’introduzione del mercato a tutele graduali.