Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Documento di Finanza Pubblica (DFP) nella seduta del 9 aprile, incentrando il focus sull’andamento e la rendicontazione del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029. Il documento, già trasmesso alle Camere e alla Presidenza della Repubblica, rappresenta un passaggio cruciale per la programmazione economica nazionale nel quadro delle regole fiscali europee.

“A fronte dell’elevato grado di incertezza che caratterizza il contesto internazionale, si conferma l’approccio prudenziale delle stime elaborate”, ha dichiarato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Le previsioni macroeconomiche restano improntate alla prudenza. Il PIL reale è atteso in crescita dello 0,6% nel 2025, per poi aumentare allo 0,8% nel 2026 e 2027, trainato soprattutto dalla ripresa dei consumi interni. Questo trend positivo è confermato anche per il 2028.

Il deficit 2024 si è rivelato migliore del previsto, attestandosi al 3,4% del PIL, contro il 3,8% stimato nel Piano e il 4,3% del DEF. Un risultato che sottolinea l’efficacia delle misure adottate nel contenimento della spesa e nella gestione della fiscalità.

Il profilo del deficit viene confermato:

  • 3,3% del PIL nel 2025
  • 2,8% nel 2026
  • 2,6% nel 2027
  • 2,3% nel 2028

Questi valori sono pienamente in linea con l’obiettivo di uscita dalla Procedura per disavanzi eccessivi, rafforzando la credibilità fiscale dell’Italia a livello europeo.

Il rapporto debito/PIL si mantiene su livelli leggermente più contenuti rispetto a quanto indicato nel Piano strutturale, e si prevede che intraprenderà un percorso di discesa dal 2027. Uno dei principali fattori sarà il ridimensionamento dell’impatto dei crediti d’imposta, in particolare legati al Superbonus, che determineranno una riduzione di 0,7 punti percentuali in rapporto al PIL.

L’indicatore di spesa netta, centrale per la nuova governance di bilancio europea, mostra una contrazione del 2,1% nel 2024, migliorando rispetto al -1,9% previsto. Per il 2025 e 2026 il tasso di crescita viene confermato, mentre nel biennio successivo (2027-2028) sarà leggermente inferiore (di circa 0,1 punti percentuali rispetto al Piano).

Nonostante un contesto economico globale reso instabile da tensioni geopolitiche e misure protezionistiche, il ministro Giorgetti ha ribadito l’importanza di agire con “mente fredda”, evitando interventi generici e puntando su misure “chirurgiche e mirate”.

In merito alla sospensione dei dazi statunitensi annunciata da Trump, Giorgetti ha espresso apprezzamento, collegandola alle sollecitazioni italiane espresse al G7 di Città del Capo: “Ha capito l’obiettivo. Era esattamente quello che chiedevamo”.

Il Documento di Finanza Pubblica 2025 conferma il percorso di consolidamento intrapreso dal governo italiano, dimostrando una gestione attenta dei conti pubblici e una visione realistica delle prospettive economiche. In un’epoca di alta instabilità globale, la strategia italiana punta su rigore, gradualità e sostenibilità, senza rinunciare a interventi di supporto per crescita e investimenti.

Documento di Finanza Pubblica 2025: crescita prudente, conti in miglioramento

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