Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa sulla Manovra 2025, ha illustrato l’appendice VI al Piano Strutturale di Bilancio (PSB) di Medio Termine che contiene le riforme e gli investimenti che l’Italia si impegna a realizzare per avere più tempo per risanare i conti pubblici.

Il documento, composto da circa 30 pagine, per lo più da tabelle, sarà ora trasmesso a Bruxelles che, dal momento del suo ricevimento, ha sei settimane di tempo per pronunciarsi sul Piano.

Approvato dal Consiglio dei Ministri il 27 settembre e confermato in Parlamento con il voto del 9 ottobre, il Piano strutturale di bilancio di medio racchiude gli impegni del governo per mettere a posto i conti pubblici nei prossimi cinque anni, indicando come si intenda gestire l’andamento del debito pubblico.

Il 2024 è il primo anno di adozione del PSB che ha sostituito la NADEF (Nota di aggiornamento del DEF), rispetto alla quale però è, da un lato, meno dettagliato (come sottolineato anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio) e, dall’altro, più rilevante, perché la programmazione economica del PSB va a coprire l’arco temporale dell’intera legislatura, che per l’Italia è pari a cinque anni.

Bruxelles permette agli Stati di allungare il periodo di risanamento dei conti da cinque a sette anni, nel caso in cui nei rispettivi PSB siano inserite anche una serie di riforme e investimenti fondamentali per lo sviluppo del paese, come fatto dall’Italia nell’appendice IV al PSB in cui figura l’elenco delle riforme e degli investimenti che il nostro Paese si impegna ad attuare da qui al 2029.

Gli ambiti di riforma e gli investimenti prospettati dal Governo riguardano la giustizia, la pubblica amministrazione (nuove competenze e programmazione della spesa), il sistema fiscale e l’ambiente imprenditoriale.

In merito al tema “ambiente imprenditoriale”, il Piano prevede cinque linee d’azione:

  • Leggi annuali sulla concorrenza:
  • Ricerca e sviluppo;
  • Incentivi alle imprese;
  • Concorrenza;
  • Riforma delle PMI.

Per quanto riguarda invece il tema “ricerca e sviluppo”, l’impegno dei Governo è di aumentare la spesa pubblica in R&S, portandone l’incidenza in rapporto al PIL dallo 0,5% del 2024 allo 0,6% nel 2029.

Oltre alle misure che rappresentano condizionalità per l’estensione a sette anni del Piano di aggiustamento dei conti pubblici, l’appendice IV al PSB contiene anche un elenco di “altre riforme e investimenti strategici che, per quanto non abilitanti all’estensione del periodo di consolidamento del PSB, sono altresì strategici per lo sviluppo economico e sociale del Paese”.

Tra queste si segnalano:

  • il potenziamento dei mercati dei capitali a sostegno del finanziamento delle imprese
  • la riforma del sistema della proprietà industriale;
  • gli strumenti a supporto dell’abilitazione industriale delle tecnologie emergenti e del trasferimento tecnologico;
  • l’internazionalizzazione delle imprese;
  • il rafforzamento delle ZES;
  • un Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione.
Rientro deficit a sette anni, trasmessa a Bruxelles l’appendice VI al Psb
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