Dal 17 ottobre è possibile presentare domanda per ottenere il Bonus investimenti Mezzogiorno, tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, seguendo una procedura interamente telematica.
Grazie ad esso, le imprese del settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura che hanno effettuato investimenti in beni strumentali nel 2023 per le loro strutture produttive nel Mezzogiorno potranno ottenere il credito d’imposta previsto dalla legge di Stabilità 2016 (legge n. 208/2015, articolo 1, commi da 98 a 108).
Il bonus investimenti Mezzogiorno è una misura rivolta esclusivamente alle imprese delle regioni meridionali (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo), che puntano a incentivare lo sviluppo economico del Sud Italia.
Con l’intento di promuovere l’innovazione e l’adozione di tecnologie avanzate nel settore primario, il bonus si concentra sui beni strumentali, elementi fondamentali per incrementare la produttività e la competitività delle aziende che operano nel Mezzogiorno.
La Comunicazione va inviata, anche tramite intermediario, esclusivamente in via telematica, utilizzando il software “Cimagricoltura23”, entro 18 novembre 2024. A seguito della presentazione della comunicazione, entro cinque giorni sarà rilasciata una ricevuta che ne attesta la presa in carico o lo scarto, con l’indicazione delle relative motivazioni. La ricevuta sarà messa a disposizione del soggetto che ha trasmesso la comunicazione nell’area riservata e in caso di scarto, la ricevuta conterrà anche le relative motivazioni. Nel caso in cui la comunicazione sia stata respinta dal sistema telematico nei quattro giorni precedenti il termine di scadenza del 18 novembre, è consentito un secondo invio entro i successivi cinque giorni solari.
L’applicativo permette di inoltrare la richiesta indicando tutti i dettagli necessari, tra cui:
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i dati identificativi dell’impresa beneficiaria;
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le informazioni dettagliate sul progetto di investimento realizzato nel 2023.
Per garantire maggiore flessibilità, fino alla scadenza del 18 novembre, le imprese hanno la possibilità di inviare una comunicazione sostitutiva o di rinunciare completamente al credito d’imposta richiesto con una precedente istanza.
L’opzione consente alle aziende di correggere eventuali errori o ripensare la loro strategia finanziaria in base alle esigenze specifiche.
Nel modello vanno specificati, tra gli altri, i dati relativi al progetto d’investimento e al credito d’imposta, i dati della struttura produttiva, l’elenco dei soggetti sottoposti alla verifica antimafia, l’elenco delle altre agevolazioni concesse o richieste compresi gli aiuti de minimis e l’elenco delle imprese facenti parte dell’impresa unica.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione con modello F24 tramite i servizi telematici dell’Agenzia, secondo le istruzioni che saranno fornite con apposita risoluzione, a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle entrate che renderà nota la percentuale per determinare l’agevolazione fruibile. Tale percentuale sarà calcolata rapportando il limite complessivo di spesa (90 milioni di euro per il 2024) all’ammontare complessivo dei crediti di imposta richiesti.
In ogni caso, per utilizzare il tax credit occorrerà attendere il rilascio di una seconda ricevuta con la quale viene comunicato ai richiedenti il riconoscimento all’utilizzo del credito d’imposta.