Arriva in Gazzetta Ufficiale il decreto sulle aree idonee per le rinnovabili, emanato il 21 giugno scorso, frutto di un lavoro congiunto tra il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e il Ministro della cultura di concerto con il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, recante “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”.

Il decreto, in attuazione del decreto legislativo n. 199 del 2021, ha lo scopo di:

  • definire la ripartizione tra le regioni e le province autonome dell’obiettivo nazionale al 2030 di una potenza aggiuntiva di 80 GW da fonti rinnovabili rispetto al 31 dicembre 2020, necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC e rispondere ai nuovi obiettivi derivanti dall’attuazione del pacchetto “Fit for 55”, anche in considerazione del pacchetto “Repower UE”;
  • stabilire principi e criteri omogenei per l’individuazione da parte delle regioni delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, funzionali al raggiungimento degli obiettivi di cui alla lettera a), in linea con il principio della neutralità tecnologica.

Tra le misure più importanti e volute da parte del governo c’è la limitazione del fotovoltaico nei terreni agricoli. Una norma spesso invocata dalle associazioni di categoria degli agricoltori, che denunciano il rischio che molti imprenditori preferiscano abbandonare l’attività di produzione in alcuni campi in favore dell’installazione di pannelli solari, che richiedono meno manodopera e risultano più competitivi come investimento.

Al momento non è ancora però disponibile la mappa precisa delle aree che saranno ritenute idonee per l’installazione di impianti a pannelli solari o pale eoliche. Sarà infatti compito degli enti locali, in particolare delle Regioni, individuarle entro 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Passeranno quindi almeno 6 mesi prima che i cittadini e gli imprenditori possano avere la certezza su quale sarà lo scopo a cui potranno essere destinati i terreni delle loro zone. La data finale sarà quindi quella del 6 gennaio 2025.

Le regioni, garantendo il coinvolgimento degli enti locali, dovranno individuare sul proprio territorio:

  • aree non idonee perché incompatibili con certi tipi di impianti;
  • aree idonee con procedimento veloce;
  • aree idonee con procedimento ordinario;
  • aree dove è vietata l’installazione di moduli fotovoltaici collocati a terra.

Critiche le associazioni ambientaliste che ritengono la misura troppo restrittiva in merito alla possibilità di installare pale eoliche e pannelli solari, reputando il decreto una barriera allo sviluppo delle fonti alternative e all’indipendenza energetica del Paese.

Legambiente, WWF e Greenpeace hanno denunciato che questa legge potrebbe non raggiungere il suo scopo, la riduzione del consumo di suolo, e al contrario ridurre gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili che già si trova in grande difficoltà in Italia a causa della burocrazia.

In GU il decreto Aree idonee per le rinnovabili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *