Via libera della Commissione Ue alla proroga al 31 dicembre 2024 di Decontribuzione Sud, la misura in scadenza a fine mese con cui si incentivano, attraverso un esonero contributivo, i rapporti di lavoro dipendenti per le aziende con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura vale 3,3 miliardi di euro all’anno e interessa oltre tre milioni di dipendenti in quanto copre i contributi previdenziali di tutti i rapporti di lavoro dipendente ad eccezione dei settori del lavoro domestico, della finanza e dell’agricoltura. Esclusi invece i premi e i contributi INAIL e non è previsto un massimale di sgravio contributivo individuale.

L’intervento sul costo del lavoro al Sud era a rischio cancellazione tra le polemiche di sindacati e imprese. In origine l’esonero contributivo era nato per contenere gli effetti della pandemia di Covid-19 ed è stato finanziato dal programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per l’occupazione (Spao) finanziato dal Fondo sociale europeo, e con risorse dal React-Eu. È stata una delle agevolazioni sui rapporti di lavoro dipendente tra le più utilizzate visto che ha interessato in passato anche milioni di rapporti di lavoro, di cui 1,5 milioni nel 2023.

L’agevolazione è riconosciuta sulla base di percentuali decrescenti a seconda delle annualità delle contribuzioni e la proroga di ulteriori sei mesi prevede delle limitazioni. Sino al 31 dicembre 2025 l’esonero è del 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro mentre per gli anni 2026 e 2027 l’esonero scende al 20% e per gli anni 2028 e 2029 si passa al 10%. I datori di lavoro accedono all’agevolazione mediante le denunce retributive e contributive mensili relative ai dipendenti (flusso Uniemens), secondo le istruzioni fornite nel tempo dall’Inps.

L stessa Meloni in un incontro con i sindacati a maggio, ne aveva escluso il rinnovo. Il dietrofront è stato annunciato dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, a seguito dell’incontro con la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Margrethe Vestager. La proroga riguarderà il 2024 ma la misura verrà rimodulata e resa strutturale. Tema del bilaterale era infatti la possibilità di rendere la misura uno strumento a lungo termine superando il carattere temporaneo richiesto per le misure approvate nell’ambito del quadro europeo di aiuti di stato attivato dalla Commissione. Lo sgravio era infatti stato autorizzato in precedenza da Bruxelles ma solo per periodi brevi, non superiori ai dodici mesi.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone ha commentato la proroga affermando che “Questa decisione è il riconoscimento del fatto che la decontribuzione è oggi necessaria per le nostre aziende del Mezzogiorno, per continuare nel percorso intrapreso di riduzione dei divari territoriali e promozione delle imprese, del lavoro e del sistema produttivo nel suo complesso. Questi ulteriori sei mesi sono fondamentali per consentirci di mettere a punto una revisione organica della Decontribuzione sud, sempre più orientata agli investimenti”.

Proroga al 31 dicembre 2024 per Decontribuzione Sud

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