Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 del 12 aprile 2024, il decreto 23 febbraio 2024 del Ministero dell’agricoltura, recante le nuove misure in favore dell’autoimprenditorialità giovanile e femminile in agricoltura e che abroga il precedente decreto del 20 luglio 2022.
Al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità in agricoltura e del ricambio generazionale sono concessi mutui agevolati, a un tasso pari a zero, della durata massima di 10 anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile, nonché un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile.
Per le iniziative nel settore della produzione agricola il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a 15 anni.
I progetti finanziabili non possono prevedere investimenti superiori a 1.500.000 euro, I.V.A. esclusa e devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:
- miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione;
- miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali;
- realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura;
- contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici;
- contributo alla bioeconomia circolare sostenibile e promozione dello sviluppo sostenibile e di un’efficiente gestione delle risorse naturali;
- contributo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi.
I progetti non possono essere avviati prima della data di presentazione della domanda per la concessione delle agevolazioni.
Per gli aiuti agli investimenti nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria e per gli aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione o della commercializzazione di prodotti agricoli, l’intensità di aiuto non deve superare il 65% dei costi ammissibili.
L’intensità di aiuto per l’irrigazione non può eccedere:
- l’80% dei costi ammissibili nel caso in cui l’investimento per l’irrigazione effettuato nell’azienda sia destinato a migliorare un impianto di irrigazione esistente o un elemento delle infrastrutture di irrigazione;
- il 65% dei costi ammissibili per altri investimenti per l’irrigazione nell’azienda.
Le agevolazioni nel settore della produzione agricola primaria non possono superare l’importo di 600.000 euro per impresa e per progetto di investimento.
I beni oggetto delle agevolazioni sono vincolati all’esercizio dell’attività finanziata per un periodo minimo di 5 anni decorrente dalla data di inizio effettivo dell’attività d’impresa e comunque fino all’estinzione del mutuo agevolato.
Il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie pari all’intero importo concesso, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare.
I soggetti beneficiari si obbligano a stipulare idonee polizze assicurative a favore di ISMEA sui beni oggetto di finanziamento, secondo le modalità ed i termini stabiliti nel contratto di mutuo agevolato.
Le agevolazioni si applicano alle microimprese e piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola, esercitante esclusivamente l’attività agricola
Possono beneficiare dei contributi anche le micro-imprese e piccole e medie imprese, che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, attive da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
Le agevolazioni non si applicano alle imprese in difficoltà, destinatari di ordini di recupero pendenti a seguito di una precedente decisione della Commissione che dichiara gli aiuti illegittimi e incompatibili con il mercato interno.
Per la realizzazione del progetto sono ammissibili alle agevolazioni le seguenti spese:
- studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato;
- opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
- opere edilizie per la costruzione ed il miglioramento di beni immobili;
- oneri per il rilascio della concessione edilizia;
- acquisto di macchinari ed attrezzature nuovi di fabbrica compresi impianti ed allacciamenti;
- servizi di progettazione quali onorari di architetti, ingegneri e consulenti connessi alle spese;
- beni pluriennali come costi di acquisto e di sviluppo o diritti d’uso di programmi informatici, cloud e soluzioni simili e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali, acquisto di piante pluriennali;
Per il settore della produzione agricola primaria, sono inoltre ammissibili:
- i costi per investimenti non produttivi connessi agli obiettivi specifici di carattere ambientale e climatico;
- i costi per investimenti in materia di irrigazione, a condizione che siano rispettate le condizioni previste e che, nel bacino idrografico in cui vengono realizzati gli investimenti, sia assicurato un contributo destinato al recupero dei costi dei servizi idrici da parte del settore agricolo;
- i costi per investimenti legati alla produzione, a livello dell’azienda agricola, di energia da fonti rinnovabili, a condizione che gli impianti di produzione mirano solo a soddisfare il fabbisogno energetico del beneficiario.
Le domande di ammissione alle agevolazioni devono indicare il nome e le dimensioni dell’impresa, specificando il requisito soggettivo, la descrizione e l’ubicazione del progetto, l’elenco delle spese ammissibili e l’importo del finanziamento necessario per la realizzazione del progetto e devono essere presentate all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).
Entro 6 mesi dalla comunicazione della delibera di ammissione alle agevolazioni, i beneficiari sono tenuti a produrre a ISMEA la documentazione necessaria alla stipula dei contratti di concessione delle agevolazioni.