Entro il 25 febbraio il Senato dovrà approvare e convertire in legge il Decreto Cultura 2025, già passato alla Camera con 149 voti a favore e 98 contrari.

Il provvedimento contiene importanti interventi per il settore culturale italiano, dalla rigenerazione culturale delle periferie al sostegno all’editoria libraria, dal potenziamento delle biblioteche alla semplificazione delle procedure per eventi culturali, mirati a trasformare la cultura in un motore di sviluppo sociale ed economico.

Il Dl Cultura prevede investimenti significativi nel settore editoriale e bibliotecario, con stanziamenti dedicati a:

  • 4 milioni di euro nel 2024 per sostenere l’apertura di nuove librerie da parte di giovani under 35;
  • 25 milioni di euro nel 2025 e 5 milioni nel 2026 per consentire alle biblioteche statali di acquistare libri, sia in formato cartaceo che digitale;
  • 10 milioni di euro nel 2025 per potenziare le pagine dedicate alla cultura, spettacolo e audiovisivo nei quotidiani cartacei.

Le biblioteche statali riceveranno fondi specifici per l’acquisto di libri, sia cartacei che digitali, per ampliare le proprie collezioni e rendere la lettura più accessibile. Il governo intende anche incentivare la lettura attraverso misure mirate alla promozione editoriale, sostenendo la distribuzione di libri in aree meno servite e favorendo il ruolo delle librerie come centri culturali attivi nelle comunità locali.

La misura introduce nuove regole per la gestione della Carta della Cultura Giovani e della Carta del Merito, strumenti destinati a incentivare la fruizione culturale tra i giovani. Gli esercenti presso cui è possibile utilizzare questi bonus dovranno trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla conclusione dell’iniziativa, con scadenza fissata al 31 marzo 2025 per il Bonus Cultura 18App.

Questa misura punta a garantire un utilizzo più trasparente ed efficace dei fondi destinati alla promozione della cultura tra le nuove generazioni, evitando sprechi e irregolarità nella gestione dei rimborsi.

Un altro aspetto centrale del Decreto riguarda la semplificazione burocratica per l’organizzazione di eventi culturali dal vivo, che includono spettacoli teatrali, concerti, proiezioni cinematografiche e performance artistiche. Le nuove norme riducono il numero di autorizzazioni richieste per gli eventi con meno di 2.000 partecipanti, sostituendo alcune licenze con una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), a patto che non vi siano vincoli ambientali o paesaggistici nei luoghi di svolgimento.

Tra le novità del Decreto, spicca l’istituzione di un’unità di missione dedicata alla cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato. Questa struttura avrà il compito di coordinare progetti di collaborazione con enti e istituzioni culturali africane, promuovere scambi culturali e sostenere la valorizzazione del patrimonio storico e artistico del continente africano. Il Ministero della Cultura collaborerà con il Ministero degli Esteri per attuare programmi di alta formazione, ricerca e partenariato pubblico-privato finalizzati alla conservazione e alla diffusione del patrimonio culturale africano. L’iniziativa mira a rafforzare i legami culturali tra l’Italia e i paesi africani, promuovendo la conoscenza reciproca e stimolando nuove forme di cooperazione internazionale nel campo delle arti e del patrimonio storico.

Il Dl Cultura passa alla Camera, entro il 25 febbraio la conversione in legge
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