Il CNDCEC, con il comunicato stampa del 4 febbraio 2025, ha inviato al Viceministro dell’Economia Maurizio Leo una serie di proposte correttive e integrative dei decreti attuativi della riforma tributaria da emanare ai sensi dell’art. 1 c. 6 L. 111/2023. Le proposte sono illustrate separatamente per ciascuno dei decreti legislativi sinora pubblicati e, laddove necessario, sono state predisposte in forma di emendamento, con corrispondente relazione illustrativa, al fine di agevolare i lavori di esame e di eventuale approvazione delle medesime.

Dopo la prima fase di attuazione della riforma che ha già visto l’emanazione di ben 14 decreti attuativi, si è ritenuto importante procedere con un’attività di perfezionamento delle norme. Le proposte elaborate mirano ad un’ulteriore razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti e del calendario fiscale. In ambito IVA e di composizione negoziata della crisi di impresa si cerca di conciliare l’obiettivo del risanamento dell’impresa con la necessità di evitare abusi, consentendo all’imprenditore di essere esentato dall’annotazione delle note di variazione IVA ricevute dai creditori e al versamento della connessa imposta.

Per il Consigliere Tesoriere con delega alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, le proposte hanno lo scopo di superare alcune criticità che sono già emerse e, al contempo, di migliorare la portata delle norme, dallo statuto dei diritti del contribuente all’accertamento e al processo tributario, dalle imposte dirette e IVA al regime sanzionatorio. Di rilievo è anche la proposta che mira ad escludere i curatori delle eredità giacenti dai soggetti tenuti al pagamento delle imposte nelle more dell’accettazione dell’eredità. Si affronta anche il tema del concordato preventivo biennale a partire dalla prossima scadenza per l’adesione del 31 luglio, che rischia di congestionare l’attività degli studi professionali nel periodo di più intenso lavoro a discapito degli obiettivi che si pone l’istituto, proponendo l’allineamento della scadenza con quella per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi.

Sul concordato preventivo biennale, al di là delle singole proposte migliorative avanzate, si auspica un ampio confronto che consenta di rendere lo strumento più consono agli obiettivi per il quale è stato introdotto nel nostro ordinamento.

Riforma fiscale, le proposte dei commercialisti

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