È stato pubblicato l’Osservatorio sui lavoratori domestici con i dati del 2023 dal quale si denota un decremento rispetto all’anno precedente; infatti, i lavoratori domestici contribuenti all’INPS sono stati 833.874 ovvero -7,6% rispetto al 2022.

La tendenza negativa si è registrata per il secondo anno consecutivo, dopo che il biennio 2020 – 2021 aveva visto un importante aumento del numero di regolarizzazioni dovuto all’emergenza covid, per permettere ai lavoratori domestici di recarsi nei luoghi di svolgimento dei rapporti di lavoro durante i periodi di lockdown e all’entrata in vigore del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 sull’emersione del lavoro sommerso.

Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale dei lavoratori domestici in base al luogo di svolgimento di lavoro, nel 2023 l’area geografica che ha presentato il numero maggiore di lavoratori è stata il Nord – Ovest con il 30,7%, seguita dal Centro con il 27,7%, dal Nord – Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole che con il 9,6% rappresentano il fanalino di coda.

La Lombardia si attesta al primo posto delle regioni con il maggior numero di lavoratori domestici con il 19,5%, seguita dal Lazio con il 14,1%, dalla Toscana con l’8,8% e dall’Emilia Romagna con l’8,6%.

La composizione dei lavoratori per nazionalità rileva che il 68,9% sono lavoratori stranieri e la regione che ne presenta il maggior numero è la Lombardia con il 22,6% del totale dei lavoratori stranieri.

Nell’ultimo anno, a livello regionale si è registrata una diminuzione dei lavoratori domestici italiani in quasi tutte le regioni, ma in maniera particolare in Molise (-11,6%), Calabria (-11,2%) e Campania (-9,5%), e queste ultime, insieme alla Puglia, sono le regioni in cui si è osservato il maggiore decremento anche dei lavoratori stranieri (Calabria -13,1%, Puglia -12,5%e Campania -12,3%).

L’analisi dei dati si è inoltre soffermata sulla tipologia di lavoratore domestico e si è evinto che la tipologia “Colf” è quella prevalente tra i lavoratori italiani e stranieri con una percentuale pari al 50,4% contro il 49, 6% dei lavoratori di tipo “Badante” e la classe d’età principale dei lavoratori domestici è quella 55 – 59 anni.

L’andamento del numero dei lavoratori domestici per trimestre e nazionalità nel 2023 indica caratteri di stagionalità, sia per gli italiani che per gli stranieri, con un leggero andamento decrescente dal secondo al quarto trimestre.





Fonte: www.inps.it

Inps Osservatorio sui lavoratori domestici: pubblicati i dati del 2023
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