Dopo l’accordo siglato nei giorni scorsi, sulla base del Dl agricoltura che istituisce una banca dati inter-operativa tra le i due istituti, Agea aiuterà l’Inps nelle attività di controllo.
Come si legge in una nota congiunta dell’agenzia per le erogazioni in agricoltura e dell’istituto nazionale di statistica, sarà avviata un’attività di mappatura di “serre, baraccopoli e allevamenti” così da realizzare una “piattaforma in grado di identificare le aziende dislocate in tutta Italia e scelte in modo selettivo utilizzando criteri di alert” attraverso attività di telerilevamento.
Agea metterà a disposizione “dati precisi e certificati sulle aziende agricole, che verranno inseriti in una banca dati comune, dalla quale potranno attingere gli altri enti, per verificare informazioni relative alle coltivazioni e agli allevamenti realizzati per ciascun anno solare e alle particelle catastali sulle quali si trovano i terreni”. Inoltre, l’accordo prevede la creazione di una piattaforma geospaziale con l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale per rappresentare elementi di rischio automatici relazionati alla lotta al caporalato.
“Il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura – prosegue la nota – significa anche semplificazione, questo passa per la possibilità di gestire la precompilazione automatica delle dichiarazioni Inps da parte dell’agricoltore, un servizio agli utenti, utilizzando i dati presenti nel fascicolo aziendale agricolo, strumento grazie al quale Agea già eroga aiuti, contributi e premi, come prevede la nuova programmazione Pac e quindi non più in base a dati dichiarati ma a dati certificati e validati”.
Secondo il direttore di Agea Fabio Vitale “con questo provvedimento si rendono effettive la sinergia e gli interventi previste dall’articolo 1 della legge 81/2006 sugli interventi urgenti per i settori dell’agricoltura, dell’agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità di impresa, rimaste inattuate. La lotta al lavoro sommerso verso quei settori che, sulla base dei dati statistici e in considerazione del contesto territoriale (ad esempio vocazione turistica o stagionalità), risultano maggiormente esposti alla presenza di lavoratori in nero, riceve in questo modo una risposta forte e integrata”.
La nuova collaborazione consentirà di rafforzare i controlli Inps come prevede il nuovo Piano della vigilanza, approvato dal Cda guidato da Gabriele Fava. Nel contrasto al caporalato, l’Inps, oltre al controllo della documentazione, ha attivato sportelli di ascolto e informazione multilingua negli ispettorati territoriali; attività di sensibilizzazione dei lavoratori migranti e misure come l’aggiornamento professionale.
“Il lavoro nero si combatte anche con un welfare di qualità. In questo senso mi preme sottolineare il valore della riforma degli strumenti di integrazione sociale e di contrasto alla povertà anche sul fronte della legalità – ha sottolineato la direttrice generale dell’Inps Valeria Vittimberga – invocando una salda alleanza tra le Istituzioni e le realtà produttive virtuose, realtà che vanno sostenute e premiate”.