Il Cdm del 3 luglio ha approvato in via definitiva il testo dello schema di decreto Legislativo recante disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della Riscossione.
Scopo della riforma è arrivare a una progressiva riduzione del magazzino di agenzia delle Entrate riscossione (Ader) ed evitare che nel futuro si accumulino e stratifichino crediti non più recuperabili.
In virtù della misura appena approvata le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione dal 1° gennaio 2025 e non riscosse sono automaticamente discaricate, con le modalità stabilite con apposito decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento.
Inoltre, si prevede che in ogni caso, l’agente della riscossione può trasmettere, in qualsiasi momento, all’ente creditore la comunicazione di discarico anticipato delle quote interessate da fallimento o liquidazione giudiziale o per le quali ha verificato, attraverso l’accesso all’Anagrafe Tributaria (eseguito prima del discarico) l’assenza di beni del debitore aggredibili oppure ha verificato la mancanza di nuovi beni rispetto a quelli con riferimento ai quali, nel biennio precedente, le attività di recupero sono state esaurite con esito parzialmente o totalmente infruttuoso.
A seguito dell’intesa sancita nella Conferenza Unificata del 16 maggio 2024 all’art 3 di cui si tratta è stato inserito il comma 3 in base al quale gli enti creditori possono chiedere all’agente della riscossione la riconsegna anticipata dei carichi ad esso affidati e non ancora riscossi, ad eccezione di quelli per i quali sono in corso procedure esecutive o di quelli che rientrano nelle fattispecie di cui all’articolo 4, comma 1.
Infine, in coerenza e nel solco di quanto previsto al comma 3 si stabilisce che a seguito del discarico o della riconsegna anticipata dei carichi ai sensi del comma 3, gli enti creditori possono chiedere all’agente della riscossione la documentazione disponibile, indispensabile per l’esercizio del diritto di credito. Le modalità e i termini di presentazione ed evasione delle richieste sono disciplinate con uno o più decreti del Ministero dell’economia e delle finanze, adottati d’intesa con la Conferenza Unificata.
Secondo il vice ministro Leo “il decimo decreto legislativo della riforma tributaria riordina tutto il sistema della riscossione, il 28% delle cartelle sono state notificate prima del 2010 e il 27% tra 2011 e 2015, l’obiettivo era razionalizzare questa disciplina e fissare tempi certi. Abbiamo introdotto una pianificazione dell’attività di riscossione ogni anno e alla fine di ogni mese Agenzia Entrate dovrà comunicare stato dell’arte della riscossione”.
Lo stesso Leo ha sottolineato che, tra le misure approvate, di rilievo vi il discarico dopo 5 anni, automatico legato al decorso del tempo oppure anticipato quando ci sono procedure esecutive oppure quando l’Agenzia non riscontra beni su effettuare il recupero. Possibili casi di rateizzazione o ristrutturazione.