I dati Istat confermano la ripresa ad aprile dell’export del made in Italy, specialmente di beni e servizi, che fa segnare un +10,7% su base annua aiutato da una crescita sul mese precedente di oltre il 2%. Nei primi 4 mesi dell’anno l’Italia ha infatti venduto all’estero quasi 208 miliardi in beni e servizi.

Particolarmente rilevante per questi risultati sono i Paesi extra Ue che hanno mostrato un interesse per i prodotti nostrani come mai accaduto prima, facendo registrare una crescita delle esportazioni del 13,6%, significativamente maggiore rispetto a quella verso il resto dell’Ue, +8,2%. Dati positivi anche dai Paesi Opec, i maggiori esportatori al mondo di petrolio, che hanno aumentato i loro acquisti di beni italiani del 18,2% su base annua. Accanto a questo dato, è tornato ad affacciarsi un rinnovato apprezzamento anche da parte del mercato tedesco dove le esportazioni sono tornate a salire influenzando in maniera significativa il dato a breve termine.

Tra i mercati con la crescita più forte per l’esportazione italiana ci sono:

  • La Turchia +70%
  • Il Regno Unito +42,3%
  • Il Giappone +23,2%
  • Il Belgio +20,2%
  • I Paesi Bassi +14,9%
  • La Spagna +12,7%
  • La Francia +5,2%

Gli unici Paesi con un significativo calo delle esportazioni sono Austria, -8% e Svizzera, -6,5%.

Quasi tutti i settori sono stati coinvolti dall’andamento positivo delle vendite verso l’estero, ma in alcuni casi alcuni prodotti hanno trovato un successo maggiore di altri. Su base mensile sono i beni di consumo non durevoli e quelli strumentali ad aver subito le variazioni più significative. Sul trimestre invece cala la rilevanza di quest’ultimi mentre crescono i beni di consumo durevoli.

Situazione simile su base annuale. Rispetto al mese di aprile del 2023, i beni di consumo, durevoli e non durevoli, rimangono il maggiore traino della crescita delle esportazioni. I risultati peggiori, sia a livello congiunturale che tendenziale, sono quelli dei beni energetici.

Stando ai dati Istat, i settori che crescono di più nelle esportazioni ad aprile rispetto all’anno precedente sono:

  • L’alta manifattura +53,6%
  • La farmaceutica +50,7%
  • Gli alimentari +19,3%
  • L’elettronica +18,7%
  • Gli apparecchi elettrici +10,7%
  • La chimica +10,6%
  • La gomma e la plastica +10,4%
  • I macchinari +8,9%

Non tutti questi settori hanno però lo stesso valore assoluto. La farmaceutica italiana, nonostante sia cresciuta meno dell’alta manifattura, contribuisce di più alla crescita totale delle esportazioni con più di 3 punti percentuali contro i 2 dell’altro settore. Seguono in questa classifica alimentari, macchinari e chimica. Da segnalare anche il solo settore in calo in tutto il panorama economico italiano: quello degli autoveicoli. Le esportazioni sono calate del 15,6% per le auto e gli altri mezzi da strada e del 5,7% per gli altri mezzi di trasporto.

All’aumento delle esportazioni si unisce nel mese di aprile un calo congiunturale delle importazioni. Rispetto a marzo il valore delle merci importate dalle aziende italiane è diminuito dell’1,1%, con particolare calo dei beni strumentali e del settore energetico.

Questi risultati sono frutto principalmente della diminuzione dei prezzi dei beni energetici, in particolare del gas naturale, sui mercati internazionali nell’ultimo anno. Passato il periodo di instabilità dovuto all’invasione russa dell’Ucraina, l’Italia ha trovato nuove forniture di metano via gasdotti e via mare che hanno sensibilmente stabilizzato i prezzi e anche l’inflazione, ormai stabilmente sotto l’1%.

Conseguenza di questi dati è la variazione della bilancia commerciale del nostro Paese, la differenza tra il valore delle esportazioni e quello delle importazioni, che è tornata ad essere costantemente positiva.

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