La Legge di Bilancio 2024 non ha previsto alcuna proroga per alcune delle misure attive nel 2023, cioè l’esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono giovani under 36 e donne in particolari condizioni svantaggiate, le quali sono scadute il 31 dicembre 2023.
Sono scaduti anche il bonus NEET e quello dedicato ai beneficiari del reddito di cittadinanza. Quest’ultimo però è stato sostituito dall’agevolazione prevista per i percettori del supporto per la formazione e del lavoro e dell’assegno di inclusione. È arrivata, invece, la proroga per Decontribuzione Sud, la misura che agevola le imprese con sede nelle regioni del Mezzogiorno garantendo un esonero contributivo del 30 per cento per ogni dipendente impiegato.
La principale novità per il 2024 è inserita nel primo decreto attuativo della riforma fiscale, il Dlgs n. 216/2023 (articolo 4). Si tratta di un incentivo per le imprese che assumono nuovi lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato nel 2024 e che va appunto a sostituire i bonus scaduti a dicembre.
Consiste nella maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni a tempo indeterminato, una variazione in diminuzione della base imponibile ulteriore rispetto a quella ordinaria.
Questa super deduzione è pari:
- al 120 per cento per tutte le assunzioni a tempo indeterminato;
- al 130 per cento per chi assume lavoratori “svantaggiati”:
- persone con disabilità;
- giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile (under 30);
- donne di qualsiasi età con almeno due figli minori;
- ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione;
- minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare.
L’agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno 365 giorni. Sono, dunque, escluse le imprese di nuova costituzione.
L’incentivo, inoltre, non spetta alle società e agli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi d’impresa.
Il 31 dicembre, come anticipato, è scaduto il bonus per l’assunzione dei percettori del reddito di cittadinanza, sostituito dalle nuove agevolazioni previste per i due nuovi strumenti individuati: il supporto per la formazione e il lavoro e l’assegno di inclusione.
Il decreto lavoro, infatti, nel disciplinare le due nuove misure ha previsto anche l’introduzione di specifici bonus assunzione.
Si tratta di un esonero dal versamento della contribuzione previdenziale che viene concesso per l’attivazione di un contratto subordinato:
- a tempo indeterminato, pieno o parziale, di apprendistato o di trasformazione da tempo determinato;
- a tempo determinato o stagionale, pieno o parziale.
Nel primo caso il bonus consiste in un esonero totale dal versamento della contribuzione a carico del datore di lavoro nel limite massimo di 8.000 euro annui per un anno. Sono esclusi i premi e i contributi da versare all’INAIL.
Nel secondo, invece, il bonus spetta per il 50 per cento della contribuzione nel limite di 4.000 euro per un anno e comunque non oltre la durata del rapporto di lavoro.
Nel 2024 torna in vigore il bonus per l’assunzione di disoccupati, un’agevolazione prevista dalla Legge Fornero (articolo 2 comma 10-bis della legge del 28 giugno 2012 n. 92), che riguarda nello specifico le persone che percepiscono un trattamento di NASpI.
L’agevolazione consiste in un contributo mensile pari al 20 per cento dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore, riconosciuto per ciascuna mensilità della retribuzione concessa al lavoratore. Il bonus viene riconosciuto ai datori di lavoro (comprese le cooperative e le agenzie di somministrazione) che assumono lavoratori disoccupati, senza vincoli di età, a tempo pieno e indeterminato o con trasformazione da tempo determinato. Il contributo è concesso per ciascuna mensilità della retribuzione concessa al lavoratore, per un periodo massimo di 2 anni. L’importo spettante non può superare la retribuzione del lavoratore stesso. Il contributo, inoltre, non eccedere l’indennità NASpI percepita dal lavoratore.
Altre agevolazioni in vigore anche nel 2024 sono quelle legate all’età dei lavoratori e delle lavoratrici che vengono assunte ovvero i bonus per i giovani con meno di 30 anni e per le persone con più di 50 anni.
Il primo, previsto dalla Legge di Bilancio 2018, spetta ai datori di lavoro del settore privato che assumono giovani che non sono mai stati assunti a tempo indeterminato e consiste in un esonero contributivo pari al 50 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali fino al raggiungimento dell’importo di 3.000 euro.
Il secondo, invece spetta ai datori di lavoro che assumono a tempo determinato o indeterminato soggetti con almeno 50 anni e disoccupati da almeno 12 mesi. In questo caso spetta un esonero contributivo pari al 50 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per:
- 12 mesi in caso di assunzione a tempo determinato;
- 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato o trasformazione da tempo determinato.
In entrambi i casi sono esclusi i rapporti di lavoro domestico e intermittente.