A partire dal 7 febbraio sarà possibile inviare domanda per partecipare a “Scoperta imprenditoriale”, intervento di finanza agevolata curato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito del Programma Nazionale Ricerca Innovazione e Competitività 2021-27, a favore di progetti di Ricerca e Sviluppo da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno, con una dotazione finanziaria di 300 milioni di euro.
Il finanziamento intende agevolare aziende e Organismi di Ricerca che operano al sud sostenendo progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di quelli esistenti. Le agevolazioni sono previste sia in termini di contributo diretto alla spesa che di finanziamenti agevolati.
I progetti di Ricerca e Sviluppo possono essere realizzati in forma collaborativa e ciascuno dei soggetti proponenti deve sostenere almeno il 10 per cento dei costi ammissibili. In tal caso devono prevedere un massimo di tre proponenti (ivi compresa l’impresa capofila) ed avere all’interno della compagine almeno una PMI. In alternativa può essere anche una PMI in forma singola a realizzare i progetti con la partecipazione di uno o più soggetti esterni all’impresa che concorrano, in qualità di fornitori, alle attività del progetto per almeno un 10 per cento dei costi complessivi ammissibili.
I soggetti che possono partecipare al bando possono essere:
- imprese che esercitano attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi;
- imprese che si occupano di trasporto per terra, per acqua o per aria;
- imprese artigiane;
- imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
- imprese che esercitano attività ausiliarie in favore delle imprese precedenti.
I progetti devono riguardare la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di tecnologie abilitanti fondamentali (cosiddetti KETs).
La durata dei progetti non può essere inferiore ai 18 mesi e non superiore a 36 mesi. La realizzazione non può avere inizio prima della presentazione della domanda e non oltre 3 mesi dalla data del provvedimento di concessione.
L’investimento minimo previsto è di 1 milione di euro ed un massimo di 5 milioni. Le spese che possono essere rendicontate e che sono oggetto di finanziamento riguardano:
- Il personale impiegato nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto dell’iniziativa, rendicontato secondo dei “costi standard” predefiniti;
- gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto;
- i servizi di consulenza, di ricerca contrattuale e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
- le spese generali relative al progetto calcolate in modo “forfettario”.
Le agevolazioni vengono fornite in forma di finanziamento agevolato e di contributo diretto alla spesa nella misura del 50% delle spese ammissibili, mentre il contributo diretto alla spesa varia in funzione della dimensione dell’impresa richiedente:
- 35% alle micro e piccole imprese;
- 30% alle medie imprese;
- 25% per le grandi imprese.
Gli Organismi di Ricerca non ricevono prestiti ma solo contributi diretti nella misura del 60% per le attività di Ricerca Industriale e del 40% per le attività di Sviluppo Sperimentale.
La procedura di valutazione delle proposte è a sportello sulla base di una graduatoria stabilita in base al parametro di valutazione “Solidità Economico-Finanziaria inerente:
- caratteristiche del soggetto proponente definita in base alla sua capacità tecnico-organizzativa, alla qualità delle collaborazioni in particolare con gli organismi di ricerca, alla solidità economico-finanziaria valutata sulla base di oggettivi valori di bilancio;
- qualità della proposta progettuale definita sulla base della fattibilità tecnica del progetto (adeguatezza delle risorse strumentali e organizzative), rilevanza dei risultati attesi, grado di innovazione introdotto;
- impatto del progetto valutato in termini di interesse industriale, potenzialità di sviluppo.
La proposta dovrà infine essere corredata da un adeguato “Piano di Sviluppo” sulla base del quale la commissione giudicatrice valuterà in modo soggettivo gli altri criteri rilevanti del progetto.