A partire dal 18 dicembre è possibile presentare domanda per l’assegno di inclusione, la nuova indennità di contrasto alla povertà, voluta dal Governo Meloni, che andrà a sostituire il precedente reddito di cittadinanza sebbene per una platea ben più ristretta rispetto a quella che aveva potuto beneficiare del sussidio introdotto dal primo governo di Giuseppe Conte.
La misura è destinata ai nuclei familiari che includono almeno un componente con disabilità, oppure un componente minorenne, uno con almeno 60 anni di età o in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
La richiesta deve essere presentata da uno dei componenti del nucleo familiare, a patto che questi sia:
- cittadino italiano o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
- cittadino di altro Paese dell’Unione europea o suo familiare che sia titolare del soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
- cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- titolare dello status di protezione internazionale di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251 o dello status di apolide;
- residente in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Il nucleo familiare del richiedente deve possedere anche dei requisiti economici fissati dal governo, a cominciare da un ISEE in corso di validità non superiore a 9.360 euro, passando per un patrimonio immobiliare in Italia e all’estero non superiore a 30.000 euro e un patrimonio mobiliare non superiore a una cifra compresa tra i 6mila e i 10mila euro a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Nessuno dei membri della famiglia, inoltre, deve avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale per le persone con disabilità.
La domanda per accedere all’assegno di inclusione può essere presentata direttamente dal sito ufficiale dell’ente, accedendo con SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica o presso gli Enti Patronati. Dal 1° gennaio 2024 sarà possibile fare la richiesta anche presso i Centri di Assistenza Fiscale.
Una volta presentata la domanda i dati degli utenti verranno resi disponibili nella piattaforma di attivazione per l’inclusione sociale e lavorativa del Sistema Informativo di inclusione sociale e lavorativo (SIISL) e a quel punto il richiedente dovrà registrarsi sulla piattaforma denominata Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale (SIISL) e sottoscrivere il patto di attivazione digitale del nucleo familiare (PAD).
Dopo aver sottoscritto il PAD i dati del nucleo familiare verranno inviati in automatico al servizio sociale del comune di residenza per l’analisi e la presa in carico dei componenti con bisogni complessi e per l’attivazione degli eventuali sostegni. A quel punto i beneficiari dovranno presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD del nucleo familiare.
L’assegno di inclusione decorrerà dal mese successivo a quello della sottoscrizione del Patto di attivazione digitale del nucleo familiare. Il beneficio sarà erogato sulla carta di pagamento elettronica, ribattezzata Carta di inclusione, per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e potrà essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi.
L’importo massimo annuo per l’assegno di inclusione è di 6mila euro (500 euro al mese), incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative. Se, ad esempio, il nucleo familiare è composto da persone over 67 e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza l’importo massimo sarà di 7.560 euro all’anno, circa 630 euro al mese.