Dal 7 novembre è possibile presentare le domande per il fondo straordinario per l’editoria per l’anno 2022 che finanzia interventi di sostegno:
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all’editoria, con l’obiettivo di incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale,
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all’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media,
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a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
Il “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” è stato istituito dalla legge di Bilancio 2022 – 2024 con una dotazione pari a:
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90 milioni di euro per l’anno 2022;
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a 140 milioni di euro per l’anno 2023.
Il DPCM 28 settembre 2022 ha ripartito le risorse del Fondo Straordinario per il 2022 ed ha previsto un contributo a fondo perduto per l’anno 2022 di complessivi 35 milioni di euro per incentivare gli investimenti orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale nel settore dell’editoria radiofonica e televisiva, delle imprese editrici di quotidiani e periodici e delle agenzie di stampa.
Il contributo è destinato alle imprese che abbiano effettuato investimenti in tecnologie innovative per l’adeguamento delle infrastrutture e dei processi produttivi, finalizzate al miglioramento della qualità dei contenuti e della loro fruizione da parte dell’utenza.
Possono beneficiare del contributo le imprese editrici di emittenti radiofoniche e televisive, come definite nell’art. 5 del DPCM – FSMA nazionali e locali, concessionari radiofonici dei fornitori di contenuti radiofonici digitali e dei consorzi di imprese editoriali operanti in tecnica DAB – nonché le imprese editrici di quotidiani e periodici e le agenzie di stampa.
La imprese editrici di emittenti radiofoniche e televisive che intendono accedere al contributo per l’anno 2022 possono presentare la domanda dal 7 novembre 2023 all’11 dicembre 2023, attraverso la procedura informatizzata resa disponibile mediante portale sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy raggiungibile all’indirizzo http://fondoeditoria.mise.gov.it di prossima attivazione.
Le Imprese editrici di quotidiani e periodici e le agenzie di stampa che intendono accedere al contributo per l’anno 2022 possono presentare la domanda dal 1° dicembre 2023 al 20 dicembre 2023 attraverso la procedura disponibile sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria nell’area riservata del portale impresainungiorno.gov.it,
Il contributo è concesso sotto forma di rimborso, in misura pari al 70 % delle spese sostenute e documentate per la realizzazione degli investimenti realizzati nell’anno 2022 e dichiarati in domanda, entro i limiti dei rispettivi stanziamenti.
Il DPCM dispone che le risorse vengano ripartite secondo gli stanziamenti e per le finalità di seguito indicati:
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10 milioni di euro, destinati agli investimenti di fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) nazionali titolari di numerazione LCN attribuita secondo quanto previsto dalla delibera AGCOM/116/21/CONS, con esclusione dei soggetti a partecipazione pubblica e dei soggetti titolari di LCN destinati esclusivamente alla diffusione di programma di televendite;
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10 milioni di euro, destinati agli investimenti di fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) operanti in ambito locale, che, all’esito delle procedure adottate in attuazione dell’articolo 1, comma 1034, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, abbiano avuto accesso alla capacità trasmissiva nelle aree tecniche di cui alla delibera AGCOM/19/39/CONS;
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7,5 milioni di euro, destinati agli investimenti dei titolari di concessioni radiofoniche, dei fornitori di contenuti radiofonici digitali e dei consorzi di imprese editoriali operanti in tecnica DAB, previsti dalla delibera AGCOM/664/09/CONS.
Vengono inoltre destinati 7,5 milioni di euro agli investimenti delle imprese editrici di giornali e periodici e delle agenzie di stampa.
L’efficacia della disposizione è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea che si è pronunciata sulla compatibilità dell’agevolazione con le disposizioni normative europee sugli aiuti di Stato, autorizzandone l’applicazione per l’anno 2022.