Nel Consiglio dei Ministri del 16 febbraio il Governo ha varato il Decreto PNRR 3 che introduce disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola.
Come evidenziato dal comunicato stampa ufficiale del Governo, nel testo sono contenute disposizioni per l’accelerazione e lo snellimento di procedure in materia di appalti pubblici e grandi opere.
In primis viene introdotta per gli enti locali la possibilità di utilizzare i ribassi d’asta per gli interventi di edilizia scolastica anche per i progetti in essere e non più soltanto per i soli progetti PNRR, come previsto finora dalla normativa. Ciò consentirà di contenere almeno in parte il fenomeno dell’aumento del costo dei materiali.
Per assicurare il rispetto dei tempi indicati dalle milestone europee del PNRR, vengono inoltre potenziate le misure acceleratorie per l’esecuzione di interventi di edilizia scolastica.
Sindaci e Presidenti di Provincia e di Città Metropolitana, ai quali già dal 2020 spettano, per l’edilizia scolastica, i poteri di Commissario straordinario, ora potranno avvalersi di altre strutture pubbliche, centrali e locali, per ricevere supporto specialistico. Per accelerare i tempi per i lavori di messa in sicurezza, è previsto un compenso che sia compreso nel quadro economico e che non superi il 6% del valore dell’opera.
La norma prevede inoltre:
- l’estensione della possibilità di operare come commissari straordinari per l’edilizia scolastica anche ai soggetti attuatori degli interventi, alle stazioni appaltanti, alle centrali di committenza e ai contraenti generali;
- l’introduzione di specifiche deroghe al codice dei contratti pubblici al fine di snellirne la burocrazia;
- l’innalzamento della soglia per l’affidamento diretto su servizi e forniture, compresi i servizi di ingegneria/architettura e attività di progettazione;
Infine, si accelerano le procedure per le scuole innovative affidando ai vincitori del concorso di progettazione la direzione dei lavori con procedura negoziata.
In merito ad ambiente, sicurezza energetica ed energie rinnovabili, il decreto prevede:
- l’introduzione di una procedura semplificata per promuovere gli impianti chimici integrati volti alla produzione di idrogeno verde e rinnovabile, attraverso la assegnazione dell’istruttoria alla Commissione tecnica PNRR-PNIEC;
- la rinaturazione dell’area del Po;
- l’utilizzo dei proventi delle aste CO2;
- una nuova disciplina della posa in opera di pannelli solari e installazione di infrastrutture energetiche da fonti rinnovabili.
In materia di rinnovabili, come evidenziato dal MASE, il provvedimento introduce nuove disposizioni di semplificazione per la diffusione di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Tra queste, sono presenti misure per rendere più semplice e snello l’iter di installazione di impianti fotovoltaici e la riduzione della fascia di rispetto per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici.
Un’ulteriore misura di semplificazione introdotta riguarda il procedimento autorizzatorio unico per impianti a fonti rinnovabili che dovrà concludersi entro 150 giorni dalla ricezione dell’istanza di avvio del procedimento.
Per quanto riguarda lo sviluppo dell’idrogeno verde si rimette esclusivamente alla VIA statale l’esame di progetti per impianti che producano energia pulita, affidandone l’istruttoria alla Commissione tecnica PNRR-PNIEC.
Col decreto vengono infine approvate semplificazioni normative riguardanti gli impianti di accumulo energetico e agro-fotovoltaici, oltre a interventi volti a liberalizzare il cosiddetto “mini-eolico”.