Giovedì il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare il decreto aiuti bis, l’ultimo pacchetto di misure per famiglie e imprese firmato da Mario Draghi e Daniele Franco.
Gli interventi previsti riguardano l’ulteriore taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, che arriva così all’1,8%, un anticipo della rivalutazione delle pensioni, la proroga dello sconto sulla benzina al 20 settembre e sconti in bollette per famiglie e imprese.
Le risorse, pari a 14,3 miliardi, sono state ricavate dalle maggiori entrate fiscali che lo Stato si è trovato tra le mani ma solo 12 miliardi verranno effettivamente utilizzati per finanziare le misure in quanto 2 miliardi andranno a coprire norme già approvate nel dl aiuti di maggio.
Entrando nel merito degli interventi, si parla di un nuovo stanziamento da 3 miliardi per le bollette, identico a quello degli ultimi trimestri, mentre per il taglio delle accise su benzina e diesel, attualmente in vigore fino al 21 agosto, il costo stimato è di circa 1 miliardo che diventerebbero 2 nel caso venisse portato fino alla fine di ottobre.
In merito al cuneo fiscale la base di partenza per il calcolo delle coperture è il miliardo e mezzo necessario nell’ultima legge di bilancio per una riduzione di 0,8 punti.
Quanto all’estensione del bonus di 200 euro, il ministro Andrea Orlando aveva parlato di risorse per 25 milioni nel suo incontro con i sindacati, una misura che andrebbe a beneficiare 125mila lavoratori dipendenti che, pur sotto i 35mila euro, nei primi sei mesi dell’anno non hanno potuto godere dell’esonero contributivo inserito nella legge di bilancio 2022 perché in situazioni, come maternità o cassa integrazione, coperte solo figurativamente dall’Inps.
Sul fronte pensionistico, a partire da settembre è previsto un anticipo, pari al 2%, della rivalutazione delle pensioni, il cui aumento definitivo scatterà invece a gennaio 2023.
Previste misure anche per la siccità, con 200-250 milioni per l’agricoltura e lo stato di emergenza e per gli autotrasportatori al cui fondo carburante dovrebbero affluire 150 milioni.
È inoltre allo studio una rimodulazione dei bonus auto e nuovi incentivi per le colonnine di ricarica, ma anche un doppio tetto ai compensi degli amministratori straordinari che non potranno ricevere più dei 240 mila euro l’anno stabiliti come retribuzione massima nella pubblica amministrazione, ed allo stesso tempo non potranno nemmeno superare il milione di euro complessivo oltre i tre anni di lavoro.
Non dovrebbe invece rientrare nella misura la spinosa questione della privatizzazione di Ita. La vendita, infatti, è inserita in un Dpcm pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 marzo che segna i passaggi e i paletti da rispettare.