Si è svolta, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi sugli ultimi provvedimenti anti-Covid adottati dal Governo. Sono intervenuti i Ministri della Salute Speranza e dell’Istruzione Bianchi e il coordinatore del Cts Locatelli.

Il primo tema trattato dal Premier è stato la scuola in merito alla quale viene respinto il ricorso generalizzato alla didattica a distanza pur confessando un probabile aumento delle classi in Dad.

Non ha senso, infatti, chiudere la scuola e lasciare tutto il resto aperto, soprattutto in considerazione del fatto che non sussistono le condizioni per farlo.

A tal proposito l’attacco ai no vax è stato piuttosto esplicito. “Non dobbiamo mai perdere di vista una costatazione, gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. “Siamo stati tra i primi ad adottare l’obbligo” di vaccino “per tutta una serie di categorie” ma “ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l’effetto sulla popolazione non vaccinata”.

Sull’obbligo dei vaccini per gli over 50, ha spiegato Draghi, “lo abbiamo fatto sulla base dei dati, essenzialmente, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi, le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati”.

La sfida alla pandemia, impone scelte dolorose ma di fondo rimane la volontà di “minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattutto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione”. “Grazie alla vaccinazione – ha sottolineato Draghi – la situazione che abbiamo di fronte è molto diversa dal passato. L’economia ha segnato una crescita di oltre il 6%, le nostre scuole hanno riaperto”.

Draghi ha commentato anche l’esperienza dei primi 11 mesi di governo, sostenendo che si tratta di una maggioranza in cui “occorre accettare diversità di vedute, ma non la mediazione a tutti costi”. “È chiaro che ci sono divergenze e diversità di opinioni ma non sono mai state di ostacolo all’azione di governo”.

Sulla legge di bilancio appena approvata, che prevede degli stanziamenti per settori in difficoltà, ha spiegato il Premier, che “stiamo facendo tutti una riflessione per cercare di affrontare nella maniera più soddisfacente i bisogni di sostegno che possono essere determinati da questa ripresa della pandemia. Non abbiamo riflettuto se sia necessario uno scostamento di bilancio”.

Contro il caro bollette, sono stati messi in campo 3,5 miliardi e sono previsti altri provvedimenti nel trimestre successivo e nei mesi a seguire. Tuttavia, come sottolineato da Draghi, “la via del sostegno governativo è importante ma non può essere l’unica. Occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento del prezzo del gas di condividerli con il resto della società”.

Altro tema affrontato riguarda le stime di crescita che si attestano attorno al 4-4,5% per il 2022. “Certo non è una ripresa sugli stessi ritmi dello scorso anno” ha affermato il presidente. “È presto per poter fare una valutazione adeguata, perché ci sono rischi per la crescita come il prezzo del gas, rischi geopolitici. La serie dei rischi è molto lunga, dobbiamo aspettare un po’ prima di avere aggiornamenti delle proiezioni”. 

Draghi fa il punto sulla gestione della pandemia e attacca i no-vax
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