Dal 1 gennaio 2022 scatteranno le multe per chi non accetta pagamenti di qualsiasi importo con bancomat o carte di credito. Un emendamento al dl Recovery approvato dalla Commissione Bilancio della Camera prevede una sanzione di minimo 30 euro per tutti i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, che non accetteranno i pagamenti elettronici.

La stessa norma era stata inserita nel decreto fiscale collegato alla Manovra del 2020, ma era stata stralciata nel corso dell’iter parlamentare del provvedimento. L’emendamento specifica l’obbligo di accettazione di almeno una tipologia di carta di debito e ad almeno una tipologia di carta di credito, identificate dal marchio del circuito di appartenenza. L’acquirente, quindi, deve avere la possibilità di pagare o con carta di credito o con il bancomat o un’altra carta di debito.

L’eventuale multa potrà essere aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento. Rifiutare un pagamento da 10 euro potrà dunque comportare una sanzione di 30,40 euro, ovvero i 30 euro della multa fissa più 40 centesimi, il 4% della transazione rifiutata. In caso di inosservanza della normativa potranno intervenire sia gli agenti della polizia locale sia i rappresentanti delle altre forze dell’ordine, che dovranno inviare il rapporto al prefetto, l’autorità competente a rendere esecutive le multe.

La decisione di partire con le sanzioni si inquadra in un’ottica di inasprimento della lotta all’evasione fiscale, intrapresa dall’esecutivo, per cercare di combattere la piaga del sommerso e si aggiunge alle sanzioni per omessa fatturazione e per il mancato rilascio dello scontrino fiscale.

Se da una parte le associazioni dei consumatori hanno accolto con favore la notizia, dall’altra vengono avanzate forti perplessità dalle associazioni di categoria che ritengono il peso delle commissioni, in particolare sui piccoli pagamenti, ancora troppo elevato.

Posizione condivisa anche da Alessandro Del Fiesco, presidente Nazionale AsNALI, secondo cui “la diffusione dei pagamenti elettronici deve essere incentivata mediante l’abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di imprese e consumatori, sfruttando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni e prevedendo la gratuità delle microtransazioni”.

I cambiamenti, comunque, non riguarderanno solamente i pagamenti con le carte elettroniche, ma anche i prelievi di denaro contante. La richiesta da parte della società che gestisce Bancomat, è infatti di eliminare l’attuale normativa secondo la quale il costo del prelievo per l’utente dipende da chi emette la carta, mentre il proprietario dello sportello fisico, nel caso sia un istituto differente, viene remunerato da una commissione interbancaria fissa. La proposta invece intende consentire di stabilire il prezzo a chi mette a disposizione l’apparecchio per il prelievo, fino ad un massimo di 1,5 euro.

Dal primo gennaio, in ogni caso, la soglia dei pagamenti in contanti scende da 2mila a mille euro.

In arrivo sanzioni a chi non accetta pagamenti con bancomat
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