Presentato a Pordenone dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e dalla sottosegretaria alla Transizione ecologica, Vannia Gava, il Piano pluriennale per il settore che sfrutterà i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e che comprenderà i due nuovi bonus per il turismo.
L’ottica del Piano è di agevolare la ripartenza del comparto turistico, in quanto essenziale anche per il rilancio di altri settori quali trasporti, commercio, agroalimentare, industrie culturali e creative, moda, edilizia o cantieristica navale. Per l’Italia, tra le prime potenze turistiche al mondo, l’industria turistica con il suo indotto, incide infatti per oltre il 13% del PIL.
Per rimediare agli effetti della pandemia e proiettarsi in un’ottica di sviluppo futuro, gli operatori del turismo potranno dunque sfruttare due nuovi strumenti per ristrutturare le strutture alberghiere: un credito di imposta, cedibile alle imprese appaltatrici come avviene per il Superbonus 110%, o un contributo a fondo perduto.
Il credito d’imposta e il contributo a fondo perduto, misure alternative e diverse tra loro, possono contare su un plafond di 1,9 miliardi di euro.
Entrambi gli strumenti andranno a sostenere varie tipologie di spese come ad esempio quelle del settore arredi, utili al contempo per sostenere comparti produttivi affini della filiera italiana.
Il settore ha già beneficiato in passato di un tax credit riqualificazione, le cui regole potrebbero essere riprese per il nuovo credito d’imposta. Introdotto dal decreto-legge n. 83 del 2014 con un’aliquota del 30%, poi modificato dalla legge di Bilancio 2017 e dalla manovra 2018 arrivando a quota 65%, il bonus fiscale copriva le spese relative a:
- interventi di ristrutturazione edilizia;
- interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
- interventi di incremento dell’efficienza energetica;
- adozione di misure antisismiche;
- spese per l’acquisto di mobili e componenti d’arredo destinati esclusivamente alle strutture oggetto degli interventi, comprese le attrezzature professionali per la ristorazione e le strumentazioni per la realizzazione di centri benessere all’interno delle strutture ricettive.
Le istituzioni sono ancora a lavoro per stabilire quale sarà l’iter più opportuno e più veloce affinché il credito d’imposta e il contributo a fondo perduto siano effettivamente operativi. Due le opzioni attualmente al vaglio: l’emanazione di un decreto breve o l’inserimento delle misure nella prossima legge di Bilancio.