Il 6 agosto il Green Pass diventerà obbligatorio, in base a quanto stabilito dal decreto legge del 23 luglio 2021, per poter entrare in luoghi al chiuso, come bar o ristoranti, ma anche palestre, piscine, musei e concerti. Nei prossimi giorni sarà emanato pertanto un provvedimento che prevede un prezzo calmierato dei tamponi, alternativa al vaccino per ottenere il lascia passare, che potrebbe attestarsi sui 6-7 euro.
Nel frattempo, è sempre più acceso in parlamento il dibattito sulla possibilità di estensione della Certificazione Verde per i trasporti e per il personale della scuola. In tal senso in seno al governo convivono due linee di pensiero: una rigorista che vorrebbe l’entrata in vigore dal 6 agosto, che pare oggi largamente minoritaria, e una che spinge per l’entrata in vigore tra fine agosto e la prima settimana di settembre.
Tuttavia, la vera sferzata alla pandemia, incendiando ancor più la scena politica, potrebbe darla l’esecutivo se decidesse di imporre l’obbligatorietà del Green Pass anche sui luoghi di lavoro, ipotesi di cui si è abbondantemente discusso durante l’incontro tenutosi tra il premier Mario Draghi e le parti sociali.
Dal confronto emergono posizioni concilianti da entrambe le parti, con la raccomandazione però, tenuto conto dell’accordo sulla sicurezza sanitaria sottoscritto gli scorsi mesi dalle parti sociali, di non trasformare la certificazione in strumento per licenziare o discriminare.
Anche le associazioni datoriali vedono positivamente la possibilità di introdurre l’obbligatorietà della certificazione: “l’introduzione del Green Pass nei luoghi di lavoro è nell’interesse di tutti”, ha commentato il Presidente Nazionale di As.N.A.L.I. Alessandro Del Fiesco, “oggi il virus rappresenta un freno alla crescita del Paese ed una minaccia per gli imprenditori, pertanto va combattuto con ogni mezzo disponibile per ridurne la diffusione il più possibile”.
Per quanto riguarda la scuola, si auspica l’avvio dell’anno in presenza. L’obiettivo resta tuttavia legato all’andamento del piano vaccinale che vede ad oggi, circa l’85% dei docenti immunizzati o in attesa del richiamo, con la speranza di raggiungere il target fissato a quota 90%, entro il 20 agosto onde evitare provvedimenti più forti che potrebbero contemplare l’obbligo di vaccinazione per il personale scolastico, pena la collocazione forzata in dad (ipotesi soft) o la sospensione dello stipendio (ipotesi hard).
Ogni decisione tuttavia, sarà presa in considerazione dei nuovi parametri per il cambio di colore, che vedono per il passaggio dalla zona bianca alla gialla la soglia del 10% di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e il 15% nei reparti ordinari. Come confermato dai dati dell’ultimo monitoraggio dell’Iss, le regioni che nelle prossime settimane rischiano di ritrovarsi di nuovo in giallo sono Sicilia (già 8% per i ricoveri ordinari e 4,7% intensive), Lazio (3,7% nelle intensive) e Sardegna (4,2% intensive).