EU Flags at the European Commission Building

Promosso, quasi a pieni voti, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano cui Bruxelles ha assegnato tutte “A”, il massimo, ad eccezione di una “B” per la voce costi.

Sinora i giudizi della Commissione sono stati tutti uguali a quello dell’Italia, assegnando lo stesso punteggio ai piani di Austria, Lussemburgo, Danimarca, Grecia, Slovacchia, Spagna e Portogallo. Tuttavia, il piano italiano è quello più imponente quanto a stanziamenti con oltre 200 miliardi sui 750 messi a disposizione in totale da Bruxelles.

La valutazione della Commissione Ue dà quindi il via libera al 13% di pre-finanziamento all’Italia, circa 25 miliardi di euro che dovrebbero arrivare entro luglio.

Nel giudizio si sottolinea che il piano “contribuisce ad affrontare in modo soddisfacente” le raccomandazioni specifiche della Ue. Il Pnrr italiano è dunque “ben allineato” al Green Deal, con il 37% di misure indirizzate alla transizione climatica, tra cui progetti di efficientamento energetico degli edifici (Superbonus) ed interventi atti a favorire la concorrenza nel mercato del gas e dell’elettricità. Bruxelles rileva inoltre che al digitale è dedicato il 25% del piano, con misure per la digitalizzazione delle imprese, incentivi fiscali per la transizione 4.0, la banda larga e il sostegno a ricerca e innovazione.

Nel comunicato della Commissione si legge inoltre che il Pnrr italiano “rappresenta una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale”, e “contribuisce in maniera efficace ad affrontare le sfide identificate dalle raccomandazioni”. Inoltre “rafforza il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, e la resilienza economica, sociale ed istituzionale”. Le misure poi “non arrecano danni” a tutti gli obiettivi ambientali della Ue e contribuiscono in modo efficace sia alla transizione energetica che a quella digitale. Avranno inoltre un “impatto duraturo” sull’Italia che è anche riuscita ad assicurare un “efficace monitoraggio” dell’attuazione del piano. Giudizio positivo anche per il meccanismo di controllo anti-frodi.

Infine, tutte le misure del Pnrr sono ritenute “coerenti”. In tutti questi aspetti, definiti dal regolamento del Recovery Fund, all’Italia viene assegnata una A. L’unica B riguarda la voce ‘costì, come del resto per tutti gli altri Paesi.

Italia promossa da Bruxelles: in arrivo il pre-finanziamento da 25 miliardi
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