Dopo un consiglio dei ministri durato due giorni, il governo Draghi ha dato il via libera al suo primo Documento di Economia e Finanza che approva il deficit di 40 miliardi destinati a finanziare il nuovo decreto orientato a imprese e partite Iva, ma anche famiglie e lavoratori dipendenti.
Con il documento, il premier e il ministro dell’Economia Daniele Franco, puntano a raggiungere ritmi di crescita importanti del Pil, contando da una parte sul prossimo Sostegni 2, che vale un +0,6% di qui alla seconda metà del 2022, dall’altra sull’avvio del Recovery Plan.
Tale impiego di forze e risorse d’altro canto farà lievitare il deficit dal 9,5% all’11,8% mentre il debito sfiorerà il 160%, record dal primo dopoguerra. Anche la disoccupazione salirà di tre decimali nel 2021, al 9,6%, per poi ripiegare a partire dal prossimo anno.
Il nuovo scostamento, che le Camere approveranno la prossima settimana, servirà per oltre la metà, quindi per oltre 20 miliardi, per i sostegni a partite Iva e imprese per i quali sarà privilegiata la celerità.
Con il decreto per le imprese ci saranno anche misure per coprire i costi fissi, dagli oneri di sistema delle bollette, ai canoni di locazione tramite credito d’imposta.
Per le Pmi sarà prorogata dal 30 giugno a fine anno la scadenza del regime di garanzia e sarà estesa anche la moratoria sui crediti.
Torneranno alcuni rinvii ed esenzioni di imposta già introdotte nel 2020 (Imu, tassa sul suolo pubblico e Tari) mentre sarà innalzato il limite delle compensazioni.
Ci saranno infine altri fondi per gli enti locali, una proroga delle indennità per gli stagionali e alcune nuove misure a favore dei giovani a partire da uno sgravio fiscale sull’accensione dei mutui per l’acquisto della prima casa.