Nella giornata di ieri si sono tenute diverse manifestazioni da parte dei lavoratori maggiormente colpiti dalle misure di contenimento anticovid.
Grande eco mediatica ha avuto la protesta di commercianti e ristoratori che si sono ritrovati a piazza Montecitorio, dando vita anche a scontri con le forze dell’ordine che hanno causato il ferimento di un agente di polizia.
Esasperati dalle chiusure a oltranza imposte dal governo, gli esercenti hanno chiesto di poter tornare a lavorare altrimenti molti di loro, soffocati da debiti e poco o nulla aiutati dai ristori statali, vedranno andare in fumo i sacrifici di una vita, costretti alla cessazione definitiva della propria attività.
Analoga la richiesta degli ambulanti cha hanno indetto una giornata di protesta su tutto il territorio nazionale chiedendo di poter riaprire prima possibile e domandando immediati ristori per il comparto, che è ormai allo stremo.
A Milano un folto gruppo di mercatali si è riunito in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale, a Imperia si sono ritrovati davanti alla Prefettura, a Foggia davanti al cimitero, mentre in Campania hanno bloccato l’autostrada Napoli-Caserta.
Nel capoluogo lombardo la protesta ha coinvolto anche i noleggiatori di pullman che si sono messi in colonna creando non pochi disagi alla viabilità per chiedere aiuto al governo e alla Regione.
In tutte le regioni ai manifestanti si sono poi aggiunti i gestori delle palestre e dei centri estetici.
Ovunque la richiesta appare evidentemente la stessa ovvero di poter tornare al proprio lavoro e avere sussidi per far fronte alle spese che, inevitabilmente, non hanno cessato di accumularsi nonostante la parziale neutralizzazione da parte dello stato. E sempre di più le categorie che allo stremo delle forze decidono di scendere in piazza per manifestare il proprio dissenso verso le istituzioni.