Pubblicate le nuove modalità di erogazione e le semplificazioni della misura agevolativa Nuova Sabatini introdotte dalla Legge di Bilancio 2021 che ha stanziato ulteriori 370 milioni.
La principale novità consiste nell’erogazione del contributo in un’unica soluzione per le domande presentate dal 1 gennaio 2021, indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato, anziché in sei quote annuali come previsto dall’impianto originario dello strumento agevolativo
Rimane, inoltre, confermata l’erogazione del contributo in un’unica soluzione anche per le domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari:
- dal 1° maggio 2019 e fino al 16 luglio 2020, qualora presentino un finanziamento deliberato di importo non superiore a 100 mila euro
- dal 17 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, qualora presentino un finanziamento deliberato da banche o intermediari finanziari di importo non superiore a 200 mila euro.
Cos’è la Nuova Sabatini
La “Nuova Sabatini” prevede abbattimento del costo del denaro, che si ottiene formalmente con l’azzeramento dei tassi di interesse legati all’investimento. L’agevolazione prende il nome dal sindacalista romagnolo Arnaldo Sabatini che nel 1965 redasse il testo della legge volta all’”acquisto di nuove macchine e utensili” con l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle PMI, attraverso l’accesso al credito con un contributo pubblico che sostanzialmente copre gli interessi sui prestiti.
Oggi l’agevolazione si traduce nella concessione di un finanziamento (bancario o in leasing finanziario), di durata massima di 5 anni e di importo compreso tra 20 mila euro e 4 milioni di euro, per la realizzazione di un programma di investimenti, per il quale il Ministero dello sviluppo economico concede un contributo pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati, al tasso annuo del:
- 2,75% per la realizzazione di investimenti “ordinari”
- 3,575% per la realizzazione di investimenti in “tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti” (c.d. investimenti 4.0).
Quali sono i beni agevolabili
La normativa specifica la tipologia di beni che possono essere agevolati, definendo alcune caratteristiche irrinunciabili:
- I beni devono essere nuovi. Non sono ammissibili a finanziamento beni usati, anche se rigenerati e resi nuovamente funzionali.
- I beni non devono essere riferibili a immobilizzazioni in corso e acconti, quindi devono essere acquistati nuovi.
- I beni ammissibili devono essere riferiti a immobilizzazioni materiali per “Impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”. In ogni caso la voce di spesa deve essere classificabile nell’attivo dello stato patrimoniale.
- I beni possono essere anche software e tecnologie digitali.
- Non rientrano in nessun caso terreni e fabbricati.
- I beni devono avere una propria “autonomia funzionale” (non è concessa l’agevolazione per componenti o parti di un bene).
- I beni devono in ogni caso essere direttamente correlati e riconducibili all’attività svolta dall’impresa che presenta la domanda.
Garanzia e caratteristiche del finanziamento
Caratteristica peculiare della Nuova Sabatini è che l’impresa non è tenuta ad investire risorse proprie nell’acquisto del bene: l’investimento può essere anche interamente coperto dal finanziamento bancario classico, oppure anche da una formula di leasing. Un ulteriore vantaggio è insito nel fatto che tale finanziamento può essere coperto dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (fino all’80 per cento del totale del finanziamento) in forma gratuita, come definito anche dai decreti emessi a seguito dell’emergenza pandemica.
Procedura per presentare la domanda
L’impresa che intende avvalersi del contributo, deve presentare direttamente alla banca o all’intermediario finanziario la domanda di accesso all’agevolazione unitamente alla domanda di finanziamento. In questa fase l’impresa dovrà dichiarare di essere in possesso dei requisiti per accedere all’agevolazione (aderenza dell’investimento alla normativa, regolarità amministrativa dell’impresa candidata) che andranno attestati oltre che dichiarati. Se l’istituto di credito riterrà corretta la domanda, la trasmetterà al Ministero e prenoterà i fondi. A fronte della conferma della disponibilità dei fondi da parte del Ministero, l’ente di credito attiverà il finanziamento, che verrà erogato in un’unica soluzione nel caso di finanziamento classico, oppure entro 30 giorni dalla consegna/data collaudo del bene nel caso di leasing. Sarà poi la PMI a richiedere il contributo finale al Ministero. Un’impresa può presentare anche più domande di agevolazione, a condizione che si riferiscano ad investimenti diversi e in ogni caso ammissibili dalla normativa.