Cataste di rifiuti maleodoranti, cassonetti stracolmi, ratti che girovagano per la città: è questa la fotografia di Roma di oggi.
Vedere una delle più belle città al mondo, nella fase clou del Turismo, in queste condizione è assurdo, e sebbene tanto l’inadeguatezza dell’azienda dei rifiuti quanto l’inefficacia delle misure prese dal Comune o dalla Regione siano lampanti; la cosa che provoca indignazione è soprattutto l’inciviltà delle persone.
Non è una novità imbattersi in cassonetti con accanto televisori rotti o mobili diroccati, nonostante esistano delle isole ecologiche o addirittura la raccolta gratuita a domicilio degli elettrodomestici non funzionanti o dei rifiuti ingombranti.
Inoltre, se si digita su google “rifiuti Roma”, si noterà che oltre alle notizie recenti, molte si riferiscono agli anni precedenti. Ci si chiede, come sia possibile che non si riesca a trovare una soluzione a questo annoso problema, le cui cause si sono accumulate nel tempo, portando a questa situazione estrema.
È evidente che vi sia una produzione di rifiuti molto alta – si parla addirittura di un deficit di 300 tonnellate – difficile da smaltire, a causa anche della manutenzione o della chiusura di alcune discariche o termovalorizzatori che “trattano” la spazzatura della capitale.
Ma è altrettanto evidente, utilizzando le parole dell’ad di AMA, Paolo Longoni, che l’emergenza si riferisce al servizio, piuttosto che all’organizzazione interna dell’azienda che lo gestisce; per non parlare dell’emergenza finanziaria, che si va a sommare a tutto il resto. Dunque c’è molto che non funziona e che deve essere sistemato.
Inoltre, quello che manca a Roma è una seria raccolta differenziata, infatti non in tutti i quartieri è obbligatorio farla, e chi la fa, si autogestisce, nel senso che non esistono i controlli e tutto è demandato alla “coscienza” del cittadino.
Infine, gli amministratori o la stessa azienda, dovrebbero prendere ad esempio alcune città che sono riuscite a “sviluppare” un modello virtuoso di differenziazione e smaltimento dei rifiuti.
Occorre l’impegno da parte di tutti, principalmente del Sindaco, del Governatore della regione Lazio, e dei vertici di AMA, che in questa emergenza hanno gran parte della responsabilità e poi quello di ogni singolo cittadino … perché è inaccettabile che il biglietto da visita di Roma sia un ammasso nauseante di rifiuti.
Natalia Alifraco
Segretario Nazionale ASNALI-COLF